La biografia del ‘Re del pop’

26 giugno 2009 | 18:35
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La biografia del ‘Re del pop’

Il futuro “Re del pop” nasce a Gary da Joseph, operaio in un’acciaieria, e Katherine, casalinga. Michael è l’ottavo dei dieci figli della coppia, dopo Rebbie, Jackie, Tito, Jermaine, LaToya, Marlon e Brandon (morto poche ore dopo la nascita), e prima di Randy e Janet. La famiglia Jackson è dominata dalla personalità violenta e risoluta del capofamiglia Joe, che a causa del lavoro ha dovuto rinunciare alla sua passione per la sua musica e al suo gruppo, i Falcons, e proprio per questo cresce la propria numerosa prole insegnandole a cantare e suonare, con l’obiettivo di portare i giovani Jackson al successo in ambito musicale. Obiettivo perseguito anche a suon di botte e cinghiate in caso di errori in prova o in sala di registrazione. Il piccolo Mike rivela fin dai suoi primi tentativi un eccezionale talento, cantando a 5 anni in una recita scolastica e divenendo prima il percussionista dei Jackson Brothers, in seguito il cantante della band insieme a Jermaine, quando quest’ultima cambia nome in Jackson 5 nel 1966.


Il quintetto firma nel ’68 per la Motown Records, etichetta principe della scena black americana. È l’inizio di una carriera di successo per la formazione e soprattutto per l’undicenne Michael, che stupisce tutti per le sue doti canore e di ballerino. I Jackson 5 collezionano diverse hit con singoli come “I Want You Back” e “ABC”, e con i loro lp, ma ben presto il loro giovanissimo leader intraprende un’avventura parallela come solista, esordendo nel ’72 con gli album “Got To Be There” e “Ben”, e proseguendo con “Music & Me” (1973) e “Forever, Michael” (1975). Con la Motown il sodalizio si rompe nel 1976, dopo gli scarsi riscontri commerciali degli ultimi lavori dei Jackson 5, con Michael e fratelli che si trasferiscono alla Epic, cambiando nome in Jacksons e realizzando diversi dischi tra il ’76 e l’84, non sempre con la presenza di Mike. 


L’artista ventenne prese parte, nel ruolo dello Spaventapasseri, al film “The Wiz” del ’78, basato sulla storia del “Mago di Oz” e con protagonista Diana Ross, curandone anche la colonna sonora insieme all’arrangiatore e produttore Quincy Jones, con il quale collaborava già da un paio di anni. Il primo frutto discografico del loro sodalizio è “Off the Wall”, con cui inizia la carriera “adulta” di Michael e che lo lancia definitivamente tra le stelle della musica Usa, grazie ai sette Dischi di platino ricevuti e ai 20 milioni di copie complessivi vendute, oltre alle 48 settimane di permanenza nella Top 20 e ai quattro singoli nella Top Ten. Dopo lo strepitoso successo di “Off the Wall”, Jackson ha in mente un lavoro ancora più ambizioso, al quale si dedica per tre anni insieme a Jones, dando alla luce nel 1983 quello che rimarrà il suo massimo capolavoro e l’album più venduto di tutti i tempi (attualmente 104 milioni di copie vendute più 5 della riedizione del 2008): “Thriller”. Dall’lp vengono estratti sette singoli di enorme popolarità, tra cui “Billie Jean”, primo video di un afroamericano a essere trasmesso su Mtv, “Beat it”, “Human Nature” e la stessa “Thriller”, accompagnata da un video di oltre 13 minuti diretto da John Landis, regista di “The Blues Brothers”. Il disco rimane per 122 settimane nella classifica di Billboard e si aggiudica ben 28 dischi di platino, mentre la videocassetta abbinata “The Making of ‘Michael Jackson’s Thriller” rimarrà la più venduta nella storia della musica. Sempre nell’83 Michael entra nella storia anche per il suo “moonwalk”, caratteristico passo di danza esibito per la prima volta nello show “Motown 25” durante la performance di “Billie Jean”.


Nell’84 Jacko conquista otto Grammy, record della manifestazione secondo il Guinness dei primati, e nello stesso anno torna a cantare con i Jacksons nell’album “Victory”. Il 14 maggio 1984 viene inoltre invitato dal presidente degli Stati Uniti Ronald Reagan alla Casa Bianca e ringraziato per la concessione di “Beat it” in uno spot antialcool. Frattanto la Motown, nel tentativo di capitalizzare il suo successo, pubblica “Farewell My Summer Love”, disco contenente incisioni di Michael adolescente, che non otterrà il riscontro sperato. Il Re Mida del pop prosegue la sua ascesa firmando nell’85, in coppia con Lionel Richie, la hit “We Are the World”, destinata a raccogliere fondi per la lotta alla fame nell’Africa Orientale e premiata con un Grammy come miglior canzone dell’anno. Sempre nell’85 MJ acquista parte della ATV Music Publishing, che deteneva i diritti su quasi tutte le canzoni dei Beatles, provocando da parte di Paul McCartney e Yoko Ono, che volevano ricomprare la ATV, la richiesta, rifiutata da Jackson, di cessione. Nell’86 è protagonista di “Capitan EO”, cortometraggio diretto da George Lucas e Francis Ford Coppola e costato circa 30 milioni di dollari, rivelatosi un grande successo commerciale.


Nell’87 esce “Bad”, ultimo album prodotto da Quincy Jones, da cui furono estratti ben nove singoli e che complessivamente vendette 30 milioni di copie finora, sostenuto dal “Bad World Tour”, durato oltre un anno. Michael chiama Martin Scorsese a dirigere il costosissimo video della title-track, nel quale appare con una carnagione sensibilmente schiarita e un aspetto fisico mutato, fatto che darà il via a una serie di polemiche a non finire negli anni seguenti. Il 1988 è l’anno di “Moonwalker”, film da lui scritto e interpretato, che ripercorre la sua carriera dagli esordi fino all’ultimo disco, e del titolo di “Re del pop”, del quale fu insignito da Elizabeth Taylor ed Eddie Murphy durante i BRE Awards. La successiva fatica discografica di Jackson, “Dangerous”, uscì nel 1991, che sino a ora ha fatto registrare 32 milioni di copie vendute, e fu spinto dal singolo “Black or White”, con video girato nuovamente da John Landis. Anche i successivi singoli riscossero notevole successo, e così la tournée promozionale del lavoro, il “Dangerous World Tour”, caratterizzato da effetti speciali spettacolari.


L’anno seguente, il ’92, vede MJ fondare la “Heal the World Foundation”, organizzazione di beneficenza per bambini sfortunati, che prende il suo nome della canzone, tratta da “Dangerous”, con la quale era stato nominato ai Grammy. Nel ’93, in febbraio, Jacko si esibisce al Super Bowl, facendo segnare il primato di audience per la tv nazionale statunitense, mentre nello stesso anno iniziano a circolare le prime accuse di molestie sessuali nei suoi confronti, da parte di Jordan Chandler, figlio di un dentista radiato dall’albo di Los Angeles. Jackson si dichiara assolutamente innocente a riguardo, e nel gennaio ’94 raggiunse un accordo economico (si parla di 20 milioni di dollari) con la famiglia Chandler per il ritiro della denuncia. Sempre nel ’94 Michael sposa Lisa Marie Presley, unica figlia di Elvis, un legame fortemente criticato dai media e destinato a durare poco meno di due anni. Puntuale come ogni quattro anni arriva il nuovo disco in studio dell’artista nativo di Gary, “HIStory: Past, Present and Future – Book 1”, doppio album che conteneva sia 15 suoi grandi successi sia 15 nuovi brani, che diventerà il doppio album più venduto nella storia, con 20 milioni di unità, ovvero 40 milioni totali. Il singolo “You Are Not Alone” sarà inoltre il suo primo singolo a entrare direttamente al numero uno della chart di Billboard, mentre all’“HIStory World Tour” assisteranno circa 4,5 milioni di spettatori in tutto il mondo.


Nel ’96 è la volta del secondo matrimonio per Michael, stavolta con la sua ex-infermiera Deborah Rowe, dalla quale ha i due figli Prince Michael Joseph Jackson e Paris Katherine Jackson, sulla cui paternità nascono numerose illazioni e critiche. Nuove polemiche scaturiscono dall’esibizione del cantante ai Brit Awards sempre nel ’96, durante la quale Jarvis Cocker dei Pulp e Peter Mansell salgono sul palco criticando la sua immagine ispirata a Gesù Cristo. L’anno seguente, il ’97, vede l’uscita di “Blood On The Dance Floor”, album di inediti unito ad alcuni remix tratti da “HIStory”, che diviene l’album di remix più venduto al mondo con 7 milioni di copie e che viene dedicato da MJ a Elton John, rimastogli vicino nei momenti difficili della sua dipendenza da morfina. Tra nuove voci sul suo aspetto fisico sempre più stravolto dalla chirurgia estetica e su possibili nuovi lavori musicali, nel 2001 il Re del pop ritorna con “Invincible”, debuttando al primo posto in 13 Paesi e accreditato di oltre 10 milioni di copie vendute, grazie a singoli come “You Rock My World” e “Cry”. La dichiarazione di Jackson che questo sarebbe stato l’ultimo suo lavoro pubblicato per la Sony determinò il boicottaggio della promozione del disco da parte della casa discografica giapponese, con il conseguente calo di vendite dell’album e lo strascico di una querelle tra Jacko e il boss Sony Tommy Mottola.


I due anni a seguire sono segnati dalle polemiche sulla custodia dei suoi figli in seguito al documentario “Living with Michael Jackson” di Martin Bashir, dai rumors su un suo nuovo progetto, “Resurrection”, e sul singolo “Xscape”, e dall’uscita di una nuova raccolta di successi, “Number Ones”, pubblicata da Sony. Il 2003 vede Jackson raggiunto da un mandato di arresto per molestie sessuali verso il 13enne Gavin Arvizo, mentre il Neverland Ranch, storica sua residenza acquistata nell’84, viene sequestrato dalla polizia di Santa Barbara. La vicenda si concluderà con il processo del 2005, al termine del quale Michael verrà prosciolto in appello da tutti e 10 i capi d’accusa contro di lui. Nel 2005 MJ si trasferisce nel Bahrein, dove scrive nuove canzoni, tra cui una sull’uragano Katrina di New Orleans, mentre nel 2006 esce l’ennesima raccolta, “Visionary – The Video Singles”, con 2 singoli ripubblicati ogni settimana, fatto che gli garantisce 19 singoli nella Top 40 del Regno Unito. Sempre nel 2006 i giudici dispongono la chiusura di Neverland Ranch, e sette giorni dopo la sentenza Michael chiude la tenuta e licenzia alcuni suoi dipendenti.


Gli ultimi anni della vita di Jackson sono segnati da nuove uscite discografiche, costituite esclusivamente da greatest hits come “King of Pop” o da riedizioni come “Thriller 25” per il venticinquennale del suo vendutissimo capolavoro, con artisti come Will.i.am. dei Black Eyed Peas, Kanye West e Akon, e da voci sempre più ricorrenti sulle sue condizioni di salute, stimolate dalla sua apparizione sulla sedia a rotelle, come quella che lo voleva affetto da una grave malattia ai polmoni, per la quale sarebbe stato necessario un trapianto. A tentare di spazzare i pettegolezzi arriva nel marzo 2009 la notizia che Jacko (che ha compiuto 50 anni il 29 agosto 2008) tornerà sulle scene con il “This is it Tour”, 50 date previste dal luglio 2009 al marzo 2010 alla O2 Arena di Londra. Alla conferenza stampa di presentazione il cantante dichiara che i concerti londinesi saranno gli ultimi della sua carriera. Altri rumors sul suo non perfetto stato psico-fisico si susseguono nei mesi successivi, fino al giugno 2009. Il 25 del mese, infatti, Michael ha un infarto nella sua casa a Los Angeles. Dopo una chiamata al 911 viene portato dai paramedici nel centro medico dell’Università della California, ma i tentativi di rianimazione falliscono e il cantante è dichiarato morto, a 50 anni.