Mare del Lazio, riscontrate tre infrazioni al giorno

26 giugno 2009 | 18:08
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Mare del Lazio, riscontrate tre infrazioni al giorno

Abusi edilizi, inquinamento, pesca di frodo e violazione del codice di navigazione porta la regione al settimo posto

Il Faro on line – Tre infrazioni al giorno, ben 2,8 per chilometro di costa, per un totale di 1.008, oltre un terzo in più (+35,7%) rispetto alle 648 dello scorso anno, che porta il Lazio al settimo posto nella classifica nazionale,con una percentuale del 6,9% sul totale delle infrazioni lungo le coste italiane. Un ritratto a tinte fosche quello che il dossier ‘Mare Nostrum 2009’ di Legambiente scatta delle illegalità che colpiscono ogni giorno il litorale laziale, tra abusi edilizi, inquinamento, pesca di frodo e violazione del codice di navigazione, ed in notevole peggioramento rispetto allo scorso
anno.
“La nostra regione – si legge in una nota stampa – sale infatti nella classifica nazionale non
solo per quanto riguarda il numero degli illeciti, rispetto a cui passa dal nono al settimo posto, ma anche sul fronte delle infrazioni per chilometro di costa, salendo addirittura dall’undicesimo al settimo posto, passando da 1,8 a 2,8 infrazioni per km, ben al di sopra delle media nazionale di 2.
Aumentano anche le persone denunciate o arrestate, da 684 a 1.129, per una crescita percentuale del 39,4%, nonché i sequestri, che passano da 166 a 231, lievitando del 28,1%.
Il cemento illegale è di sicuro il male peggiore che affligge le coste laziali -come già quelle italiane, quello che fa registrare il maggior numero di sequestri, nonché l’aumento percentuale più notevole, pari al 36,2%, passando da 148 a 232 illeciti, su un totale nazionale di 3.674, e scalando la
classifica dal nono al sesto posto. Crescono del 43% le persone denunciate o arrestate, da 168 a 295, e del 37% i sequestri, da 63 a 100. Non va di certo meglio sul fronte delle illegalità per mare inquinato, dove la nostra regione sale di ben quattro posizioni in classifica, dal decimo al sesto posto, ovvero da 80 ai 106 illeciti complessivi (+24,5%), su un totale di 1.810. Le persone denunciate o arrestate crescono da 96 a 143 (+33%) ed i sequestri da 29 a ben 63 (+54%)”.

“Le nostre coste versano in una situazione di illegalità più che allarmante, assediata dal cemento illegale e dagli scarichi abusivi, ottimo il lavoro delle forze dell’ordine, serve più attenzione da parte degli amministratori comunali – ha dichiarato Lorenzo Parlati, presidente di Legambiente Lazio – Il
problema più grave rimane quello della cementificazione selvaggia, i nostri dati sono in linea con quanto denunciato dall’assessorato regionale all’Urbanistica, secondo cui il 26%
dell’abusivismo laziale si concentra sul litorale, in particolare nella provincia di Latina, dove la percentuale arriva al 74%. Servono norme meno farraginose, da decenni sono pronte le ordinanze di demolizione di centinaia di abusi edilizi che non vanno giù a causa di ricorsi e contro ricorsi che
bloccano l’azione di repressione di questi sciagurati fenomeni. Da subito chiediamo che le ruspe si concentrino sui sei piccoli e grandi ecomostri tuttora in piedi nel Lazio, da Ardea a Gaeta e Sabaudia ma anche a nord del litorale. Va anche piegato il piano casa del Governo a finalità pubbliche, bloccando ulteriore cemento inutile e realizzando invece una grande operazione di
liberazione dei 300 metri dal fronte mare. Serve uno scatto d’orgoglio da parte delle istituzioni, a partire dagli amministratori locali, il litorale lo attende da anni”.