‘Veleni nel fiume, nessuno minimizzi l’accaduto’

30 giugno 2009 | 17:50
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‘Veleni nel fiume, nessuno minimizzi l’accaduto’

Fiumicino – Progetto Futuro incalza: ‘Ora il rischio diventa batteriologico’

Il Faro on line – ‘La cosa più sbagliata che si può fare in questo caso è minimizzare quanto è accaduto’. A parlare è il presidente dell’Associazione progetto Futuro, Mario Russo D’Auria, in merito al ‘caso’ delle migliaia di pesci morti nel corso d’acqua dentro Villa Guglielmi. ‘Ho fatto un piccola indagine personale – spiega Russo D’Auria – ed ho riscontrato migliaia di pesci morti anche nei pressi delle pompe di sollevamento (nella foto), proprio nel corso d’acqua che collega direttamente con il fiume. Dunque il problema non è circoscritto e non è dovuto all’abbassamento delle acque ed alla conseguente mancanza di ossigeno, altrimenti anche altri canali dovrebbero stare nelle stesse condizioni, cosa che non è. Piuttosto siamo in presenza di un avvelenamento, e di quale natura dovrà essere l’Arpa Lazio a dircelo”.
“L’inquinamento letale – incalza Alfonso Perrella, membro dell’associazione Progetto Futuro – è senza dubbio chimico. ma ora, con i pesci ancora ammassati nelle acque, si presenta un problema organico dovuto alla putrefazione dei pesci che se non risolto immediatamente darà corso anche ad un pericoloso problema batterico, nocivo alla salute pubblica. Resta il fatto che le sostanze nocive ora si saranno depositate nella melma sul fondo dei corsi d’acqua, e chissà per quanto tempo resteranno lì”.
“Ciò che ci ha lasciato amareggiati – spiega ancora Russo D’Auria – è stata la gestione dell’emergenza. Stamattina i pesci morti erano ancora tutti lì. Se mai qualcuno dovesse prendere sotto mira i nostri corsi d’acqua, la risposta di reazione – dispiace dirlo – è praticamente nulla. Ed è strano che ciò accada, perché come associazione Progetto Futuro sono anni che segnaliamo al Comune e al Consorzio di Bonifica tutti gli scempi che vengono compiuti nei canali. Solo che quando lo facciamo, chi rappresenta le Istituzioni invece di capire che una segnalazione è un modo per collaborare e dunque invitarci a parlarne insieme, si offende, come fanno i bambini. Non ricordando tra l’altro che è un atteggiamento che nessun amministratore della cosa pubblica può permettersi, visto che è stipendiato dalla gente ed è stato eletto per dare risposte, non per non darle”.