Fiumicino, Roberto Benussi scende in campo per i diversamente abili

8 luglio 2009 | 15:02
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Fiumicino, Roberto Benussi scende in campo per i diversamente abili

La nuova associazione è nata il primo luglio

Il Faro on line – L’associazione si chiama A.C.D.A. (associazione culturale diversamente
abili), ed è stata formata il primo luglio. Opera a Fiumicino e, per il momento, conta 85 tesserati diversamente abili e fasce deboli. Abbiamo intervistato il presidente, Roberto Benussi (nella foto), per capire un po’ più di questa interessante iniziativa.

Perché lo fa presidente?
‘Gentilmente mi dia del tu e tolga la carica se no adopero la facoltà di non rispondere’
Allora Roberto, perché lo fai?
‘Lo faccio perché ci credo e perché anche io sono un diversamente abile all’80%’.
La diagnosi?
‘Sindrome affettiva bipolare con depressione maggiore, esiti di un intervento chirurgico per asportazione di un glaucoma cerebrale, portatore di una derivazione ventricolo peritoneale di Spitz Holter’.
Un tumore?
‘All’età di 5 anni, era il 1980, presi uno schiaffo che mi fa ancora male, invece di andare dietro alle pischelle, ho dovuto combattere la mia battaglia per sette anni, con la paura che lo stesso potesse ritornare. Anche se era un tumore benigno al cervelletto, grosso come un arancia posizionato nei posti di comando! Sono arrivato in Svizzera con 24 ore di vita, ma ho vinto. Da venti anni sto combattendo la mia battaglia contro questa depressione bipolare maggiore, la peggio, ma spero di vincere anche questa volta’.
Sai che in questo momento il vostro sindaco sta combattendo la sua battaglia?
‘Gli sono vicino con le preghiere, se serve qualcosa sindaco io sono qui!’
Ma torniamo ai diversamente abili, quali sono le sue idee?
‘L’innalzamento delle pensioni, per far fare loro una vita più dignitosa e decorosa togliendo il discorso del reddito secondo il quale te la puoi veder tolta. La revisione e l’allargamento della legge 104 approvato nel 1992. La creazione di strutture a livello europeo visto che ne facciamo parte, che siamo in grado di seguire  la categoria con personale qualificato e in grado di assisterli in modo adeguato e non lasciarli allo sbando! Poi c’è dell’altro ma preferisco parlarne un’altra volta’.
Ne hai già parlato con qualcuno?
‘Casualmente ad Ostia ho incontrato Alfredo Antoniozzi, mi ha ascoltato per circa venti minuti senza interrompermi, mi ha promesso che si impegnerà in prima persona, anche se sarebbe andato a Strasburgo, e ne avrebbe parlato con il Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi’.
Siete schierati?
‘Siamo un movimento apolitico fatto da gente malata, in questa battaglia io non mi schiero aspetto i fatti che sono diversi dalle parole, noi siamo aperti a tutti quelli che hanno la volontà di risolvere i nostri problemi e solo dopo e questo glielo assicuro personalmente, che saremo noi a scegliere loro e non il contrario’
Però potreste diventare un buon serbatoio di voti…
‘Già lo siamo’.
Da chi è composto questo movimento?
‘Io ne sono il Presidente, Giuliano Bottan vicepresidente (diversamente abile) e Cristiano D’Intino coordinatore, persona normale di eccelsa fattura, anche perché uno col cervello serviva visto che siamo considerati dei matti e un gruppo folto della mia stessa categoria’.
Vincerà questa battaglia?
‘Diciamo che non amo perdere’.
Un sogno nel cassetto?
‘Diventare la nuova classe dirigente’.