Ponte Galeria, manifestanti contro il decreto sulla sicurezza

10 luglio 2009 | 00:58
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Ponte Galeria, manifestanti contro il decreto sulla sicurezza

Protesta pacifica di fronte al Cie. Forte il dispiegamento di forze dell’ordine

Il Faro on line – La mobilitazione anti-G8, che da qualche giorno interessa Roma ed altre città italiane, ha fatto tappa al Cie di Ponte Galeria.
Duplice l’obiettivo dei manifestanti: da un lato, contestare gli otto grandi Paesi riuniti a L’Aquila in questi giorni. Dall’altro esprimere il proprio dissenso verso il ddl sicurezza approvato in Parlamento. Decreto contestato da più parti, per il carattere duro e restrittivo.
Da qui la scelta di protestare, in maniera pacifica, di fronte al Cie di Ponte Galeria. Grande il dispiegamento di forze dell’ordine, a dispetto di una presenza di manifestanti – circa duecento – inferiore alle aspettative.
Nessun incidente da riportare alle cronache, numerose invece le voci di denuncia tra gli intervenuti. Tra tutti, il contributo più importante è arrivato da un ragazzo che si trova all’interno del Cie, che ha raccontato la propria esperienza: “Qui veniamo trattati come detenuti. Non c’è possibilità di muoversi e non abbiamo notizie su quale sarà il nostro futuro. Chiediamo asilo politico e in cambio riceviamo un trattamento degno dei peggiori Stati. Siamo costretti a vivere nella sporcizia perché non ci viene data la possibilità di essere liberi”. A chi gli chiede quali sono le condizioni di salute di chi è all’interno del centro, risponde senza esitazione: “Ci sono delle persone malate. Anche dei casi di tubercolosi, ma non riusciamo a denunciare all’esterno questa situazione. Le notizie escono frammentate o falsate”.
Il clima che si respira è calmo, e le forze dell’ordine sono a debita distanza. Non ci sono quindi elementi che possano scatenare reazioni. Tra una voce di dissenso e l’altra, musica, applausi e saluti agli immigrati, con lancio simbolico di bottigliette d’acqua. Forti anche le parole contro la stampa e le televisioni nazionali, accusate di manipolare l’informazione, tanto che alla conclusione viene bruciata una finta telecamera di carta.
Presente anche una delegazione del Legal Team, che si occupa del diritto a manifestare, come spiega Gilberto Pagani: “E’ nostro interesse, oltre che sostenere questa causa, controllare che uno dei diritti più importanti possa essere esercitato senza forme di repressione. Due giorni fa a Vicenza abbiamo assistito a cariche della polizia, proprio per una cattiva gestione di pacifici manifestanti. Oggi fortunatamente tutto si sta svolgendo senza problemi”.
Racconta Luigi, uno dei manifestanti, il perché ha scelto di essere qui oggi: “Mi chiedo come si possa approvare una legge simile. Essere clandestini non equivale ad essere delinquenti. Favorire la presenza di immigrati serve al nostro Paese per poter mandare avanti alcuni settori. A quanto pare, mentre i grandi della Terra sono riuniti a parlare di crisi, senza poterla risolvere, qui c’è chi approva una legge che favorisce lo sfruttamento e le ingiustizie. La dignità dell’uomo non deve mai essere negata”.
Stefania Carlucci