Farmacista nega la pillola del giorno dopo a un cliente: è polemica

17 luglio 2009 | 18:28
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Farmacista nega la pillola del giorno dopo a un cliente: è polemica

Fiumicino – La rabbia di una ragazza di 34 anni: ‘Domani mi recherò nuovamente dai Carabinieri per sporgere querela’

Il Faro on line – Pillola del giorno dopo negata. E’ accaduto questa mattina in una farmacia di Fiumicino. Qualche ora fa, con una telefonata al giornale “Vita di donna”, una trentenne romana ha segnalato di voler denunciare il farmacista, che aveva rifiutato di venderle il Levonelle. Un contraccettivo d’emergenza, nonostante la ricetta del ginecologo del consultorio.

“Non mi hanno voluta ascoltare in nessun modo. Ho fatto due ore di fila per avere quella ricetta che non è servita a niente”. E’ stanca e arrabbiata, Sandra.. “Aiutatemi a denunciare questa vergogna. E’ illegale, vero? Lo so che non lo possono fare. Mi hanno liquidata con indifferenza, con poche parole del tipo “Il nostro titolare è obiettore”. Tutto qui, non mi hanno detto altro. “

La ragazza, non è sola, ma accompagnata dalla sorella, che conferma tutto. L’ascoltiamo e cerchiamo di farci raccontare meglio i fatti dalla protagonista, Sandra. Una giovane donna combattiva, che non ha voluto cedere alla tentazione di “far finta di niente”.

Come è andata esattamente?
“Dopo aver fatto la fila dovuta nella farmacia di Fiumicino, ho consegnato la ricetta ad uno dei farmacisti. Lui ha consultato il computer e mi ha detto che non trattavano quel farmaco. Poi, ha aggiunto, che da quella casa farmaceutica non si riforniscono. Ho insistito, facendo presente che si tratta di un farmaco d’emergenza e che sono tenuti a procurarselo nel più breve tempo possibile.

A quel punto, ha aggiunto che non l’avrebbero fatto, perché il loro titolare è un obiettore di coscienza. Mi sono sentita a disagio per quella risposta, anche perché c’erano altre persone e di certo ognuno avrà interpretato a modo suo. Non che la cosa mi interessi, ma parlarmi di obiezione di coscienza… sinceramente. Mi ha forse dato dell’incosciente?”

E le sue obiezioni, a quel punto?
“Per fortuna sono ben informata e gli ho sottolineato che l’obiezione di coscienza per i farmacisti non esiste. Allora è spuntata una dottoressa, che mi ha detto che ero libera di aspettare il titolare nel pomeriggio, così mi avrebbe fatto vedere non so cosa per dimostrami che è un obiettore. Mi ha parlato di un’ associazione, ma non ho capito bene.”

Ha lasciato la farmacia subito?
“Si, sono uscita, non avevo ancora il farmaco e non potevo aspettare troppo. Ho proseguito nel mio pellegrinaggio e mi tornavano in mente quelle parole assurde. Ho quindi telefonato alla Federazione Nazionale dei farmacisti e la dottoressa Scalese mi ha confermato che un farmacista non può obiettare. Mi sono quindi recata presso il Comando dei Carabinieri di Fiumicino per far presente il fatto e capire come potevo agire per tutelare un mio diritto.”

Cosa ha deciso di fare?
“Voglio che sia conosciuta questa storia, anche pubblicamente. Domani mi recherò nuovamente dai Carabinieri per sporgere querela. Non volevo aspettare a farlo, ma dovevo risolvere la mia urgenza, poi volevo documentarmi perché un semplice esposto non sarebbe servito a niente.”

Cosa le lascia questa esperienza?
“Di certo mi convince che dobbiamo saperci difendere da sole. Attorno c’è un grande vuoto di informazioni su questi temi. Nessuno ha ancora capito se l’obiezione di coscienza sia un sopruso oppure no”.
(Fonte Vita di donna)

Sempre più donne nel fine settimana, da tutta Italia, chiamano il numero 333.9856046. Questo  è il recapito telefonico dell’associazione ‘vita di donna’. Questa organizzazione, alla stessa stregua dei radicali, serve per dare riferimenti, a donne e coppie in difficoltà, di medici non obiettori.