‘Omicidio Salzare, un intervento serio non è più rinviabile’

20 luglio 2009 | 04:13
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‘Omicidio Salzare, un intervento serio non è più rinviabile’

Ardea – L’appello del presidente della commissione trasparenza Luca Fanco

Il Faro on line – Dopo il recente omicidio consumatosi all’interno del complesso Le Salzare, il presidente della commissione trasparenza Luca Fanco (nella foto), ricordando le minacce subite per essersi interessato del problema della sicurezza del lungomare, causato dall’incontrollata anarchia delinquenziale ivi imperante, ha rivolto un appello al sindaco, al delegato di Tor San Lorenzo e al delegato del lungomare e sicurezza sociale affinché si trovi una soluzione atta a scongiurare il degrado sociale e l’allontanamento delle persone laboriose e oneste.

“Quando mi giunse la minaccia ‘lascia stare il serpentone’ ovvero il complesso le  Salzare – dichiara Fanco – ho scritto a tutti gli organi istituzionali, sindaco compreso, ma fino ad oggi nulla si è fatto se non una convocazione presso la Prefettura ed i carabinieri come presidente della commissione trasparenza. Ora siamo giunti all’omicidio un intervento serio non è più rinviabile. La situazione sta degenerando ed è sempre più preoccupante. Molti come me ritengono di non escludere che in tempi brevi ci possano essere veri e propri conflitti a fuoco tra bande di nazionalità diverse che cercano di contendersi il mercato della droga, prostituzione, di armi e di ogni altra attività illecita. Non a caso l’ultimo blitz della Direzione Distrettuale Antimafia ne è la conferma, (50 arresti nell’operazione). Dei 250 appartamenti oltre 130 sono occupati abusivamente da extracomunitari di ogni provenienza, da nord africani a bosniaci, cinesi e sud americani; da comunitari romeni, albanesi e sbandati vari nostrani e non. Sempre più le Salzare, sia il terreno demaniale (ex 700 ettari) che il complesso omonimo (noto come Serpentone o Ferro di Cavallo) sono rifugio di latitanti o di persone molto note alla giustizia. Nel complesso delle Salzare gli scantinati ospitanti i posti auto sono diventati dei veri e propri depositi di chincaglierie dei “vu cumprà”, sovente vi si sviluppano incendi, sono a rischio igienico sanitario, pieni di escrementi, carcasse di elettrodomestici e immondizia di ogni genere. Soltanto per quanto riguarda l’igiene pubblica e la sicurezza sociale il sindaco dovrebbe provvedere a far sgombrare il tutto chiedendo all’Autorità Giudiziaria di porre gli appartamenti sgombrati sotto sequestro onde evitare, che come sempre accade vengano occupati di nuovo addirittura lo stesso giorno. Il sindaco dovrebbe accertarsi di come gli occupanti abusivi si approvvigionano di acqua e luce. Sporadici blitz della polizia municipale e dei carabinieri, tranne che per le indagini specifiche circa reati precisi, non risolvono il problema, servono soltanto a far si che chi ha occupato abusivamente gli appartamenti li ceda a connazionali per un prezzo che si aggira tra i 1000 ed i 2.000 euro”.  

“Ad Ardea –continua – è la prassi che le proprietà del Demanio o del comune  vengano trasferite dietro compenso da un occupante all’altro senza che mai succeda nulla. Ho segnalato proprio qualche settimana fa che nei 700 ettari venivano ceduti appezzamenti di terreno che poi venivano utilizzati come piazzole per camper di comunità rom, a fronte di questo, mi chiedo cosa è stato fatto? Insomma non c’è alcun controllo. In parte il complesso delle Salzare, è costruito sull’area archeologica di Castrum Inui, e questa parte, dando seguito alle disposizioni regionali come chiedevano la segretaria comunale ed il dirigente Arch. Vincenzo Diana, se non demolita, potrebbe essere acquisita ed adibita ad uffici comunali evitando di acquistarne altri con i soldi dei contribuenti o concedere sproporzionata cubatura che deturperebbe la frazione di Tor San Lorenzo (vedi convenzione Puccini). Il mio appello è rivolto al sindaco, affinché si adoperi nei fatti come ordinato dalla Regione Lazio e dalla Commissione d’accesso, a risolvere il problema abusivismo, in modo che Ardea non venga considerata zona facilmente appetibile e con scarsi controlli, visto l’eccessiva affluenza di Rom, extracomunitari e sbandati vari. Un tale livello di delinquenza prima o poi indurrà le persone oneste e laboriose a scappare. Mi rivolgo infine al delegato alla sicurezza sociale Alberto Montesi ed al giovane delegato della frazione di Tor San Lorenzo Riccardo Iotti, nella cui giurisdizione ricadono le Salzare zona demanio, il complesso le Salzare, il lungomare, e il complesso le Torri,  di contribuire energicamente alla risoluzione del problema altrimenti rassegnino le dimissioni, se pensano ancora di non attuare nessuna azione in difesa dei cittadini ormai sfiduciati da questo incremento di delinquenza”.

Luca Fanco fornisce una breve cronistoria ai lettori per comprendere meglio l’annoso problema del Serpentone:  nel 1989 è stata rilasciata una Concessione Edilizia alla Soc. Le Salzare, successivamente annullata, per un complesso turistico-sportivo. Una parte del complesso fu costruito su una zona con vincolo archeologico. Il comune fece varie ordinanze di demolizioni per abusi edilizi. Dopo numerosi ricorsi della Società costruttrice il Consiglio di Stato con sentenza del 2007 ha respinto definitivamente il ricorso ammettendo l’acquisizione del complesso al patrimonio comunale. Infine il Presidente Luca Fanco ricorda che nel Verbale n. 6 del 02/02/2009 della Commissione Trasparenza-Verifica Atti Amministrativi aveva disposto ed attuato quanto segue:

1. inoltrare alle Autorità Giudiziarie (Prefettura, Procura della Repubblica, Guardia di Finanza, Carabinieri, Polizia di Stato, Polizia Locale  e Sindaco) quanto emerso in merito ai diversi delitti (spaccio, prostituzione, traffico di armi, presenza di extracomunitari irregolari…) per eseguire accertamenti e adottare i provvedimenti consequenziali,
2. di presentare una mozione in Consiglio comunale dove si chiede al Sindaco di intervenire presso il Ministero dell’Interno al fine di reclamre la presenza di forze dell’ordine sul territorio,
3. di sollecitare il Dirigente all’Urbanistica di dare esecuzione al dispositivo dell’autorità Amministrativa ripristino dello stato dei luoghi e acquisizione al patrimonio comunale.