‘Poste italiane non conosce la realtà di Ladispoli’

28 luglio 2009 | 15:31
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‘Poste italiane non conosce la realtà di Ladispoli’

Criticata dall’amministrazione la scelta di un ridimensionamento del servizio durante la stagione estiva

Il Faro on line – “Nonostante i ripetuti appelli dello scorso anno da parte dell’amministrazione comunale del sindaco Crescenzo Paliotta, che anche di recente ha scritto una lettera di protesta a Poste italiane chiedendo di non ridimensionare il servizio a Ladispoli durante la stagione estiva, ancora una volta le istanze degli utenti sono rimaste inascoltate”.
A parlare è il delegato ai Rapporti istituzionali, Angelo Bernabei, che ha criticato l’annuncio con cui Poste italiane ha comunicato che lo sportello di via Caltagirone nel periodo compreso tra il 10 ed il 16 agosto resterà aperto al pubblico soltanto dalle ore 8 alle 14 ed il sabato dalle ore 8 alle 13,15. Nella stessa nota l’azienda ha anche annunciato che la posta di via Regina Margherita sarà chiusa al pubblico nei giorni 21 e 22 agosto.
“Poste italiane  – ha proseguito il delegato Bernabei – dimostra ancora una volta di non conoscere la realtà di Ladispoli durante la stagione estiva. Proprio nel periodo di maggiore affluenza di villeggianti, allorché la città triplica la popolazione e di conseguenza aumenta anche il numero degli utenti, l’ente postale non trova di meglio che ridimensionare o addirittura chiudere gli uffici di Ladispoli. Già nel mese di luglio la situazione negli uffici di via Caltagirone e via Regina Margherita è stata esplosiva con code estenuanti per gli utenti a causa del massiccio afflusso di persone agli sportelli. In agosto sarà ancora peggio e Poste italiane, nonostante già lo scorso anno segnalammo questo disagio per i cittadini, ha confermato l’orario ridotto nella settimana di ferragosto per via Caltagirone, aggiungendo anche la chiusura per due giorni dell’ufficio di via Regina Margherita che rappresenta un ottimo sfogo per decongestionare le code degli utenti. E’ un metodo di operare che sinceramente non comprendiamo. Se non otterremo risposte tempestive alla lettera che il sindaco Paliotta ha scritto a Poste italiane, siamo pronti a portare questa incresciosa vicenda all’attenzione del ministro delle Poste e Telecomunicazioni, essendo in ballo un servizio di pubblica utilità”.