‘Chi lavorerà alla costruzione del nuovo porto turistico di Fiumicino?’

31 luglio 2009 | 20:20
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‘Chi lavorerà alla costruzione del nuovo porto turistico di Fiumicino?’

Megna (Pd): ‘Da che mondo è mondo chi si aggiudica un’opera va dagli amministratori a verificare come impegnare maestranze e ditte locali’

Il Faro on line – “Il recentissimo benestare al nuovo porto turistico di Fiumicino da parte del Consiglio Comunale ha evidenziato, oltre all’astensione di Bozzetto e Cutolo di Sinistra e Libertà, la ben più consistente assenza di tre consiglieri del Pdl ex Alleanza Nazionale fra cui il Consigliere Provinciale Anselmo Tomaino.
Il loro malessere si inserisce in un dissenso di vecchia data che da sempre tenta di mettere sabbia nel motore all’azione della centrista maggioranza di Canapini. Tutto in nome di una evidente lotta per la successione, solo che stavolta, davanti all’’opera del secolo, l’inossidabile duo Gonnelli – De Vecchis non ha resistito e si è distinto dai duri e puri ex pennini”.
Sono le parole di Raffaele Megna, responsabile Pd del Litorale della Provincia di Roma che effettua un analisi del panorama politico di Fiumicino.

“Solo la nostra debolezza politica come gruppi e partiti di centrosinistra – spiega – fa fare sonni tranquilli a questa sconquassata maggioranza sempre meno di destra e sempre più simile ad una indistinta melassa che del centro ha solo il nome”.

“La posizione di dissenso, quasi sicuramente strumentale, di Tomaino & C. si concentra però anche su un punto che merita riflessione: chi costruirà il nuovo porto turistico? Se guardiamo allo sviluppo edilizio – prosegue responsabile Pd del Litorale della Provincia – il privato dei nostri territori, c’è da stare poco tranquilli. Non si sa come, ma da noi chi progetta, costruisce e vende case sono pochi e ben noti soggetti, solo e soltanto loro. Si dirà che queste sono normali dinamiche di mercato su cui la mano pubblica potrebbe dir poco, ma questa maggioranza quel poco non l’ha mai detto.
Il porto turistico è un’altra cosa. E’ vero che viene fatto con soldi privati, da imprese che sanno il fatto loro, ma è pur vero che l’ amministrazione comunale ha avuto e potrebbe avere un ruolo importante. Da che mondo è mondo chi si aggiudica un’opera di questo genere, seconda solo alla costruzione dell’aeroporto, va dagli amministratori a verificare come impegnare anche maestranze e ditte locali”.

“Questi, gli amministratori, hanno davanti a se due strade, o segnalano sottovoce ditte amiche, che di solito assumono amici degli amici e che  alle elezioni saranno ben riconoscenti (e qui talvolta anche qualche oppositore compiacente raccatta qualche briciola). Oppure, con un bel bando pubblico si stila l’elenco delle imprese del territorio, nessuna esclusa, che potrebbero anche consorziarsi e che siano in grado di accreditarsi in base alle caratteristiche tecniche, ai mezzi a disposizione, alle esperienze e che possano assumere, se venissero coinvolte dalle imprese capofila,  lavoratori del territorio in regola e formati. Per far questo ci vuole un grande e trasparente patto per il lavoro, che coinvolga tutte le organizzazioni sindacali e sociali del Comune e che dia una prima e reale risposta al dramma occupazionale del nostro territorio, travagliato dalla crisi aeroportuale. Signor Sindaco, però, per questa seconda e più europea strada ci vorrebbe un gran coraggio, la sua convinzione e una sua maggioranza non assuefatta alla becera prassi della clientela come strumento di azione amministrativa. Sulla prima condizione ho certezza, sulla seconda ho qualche dubbio, sulla terza…lasciamo stare. Sarei felice di essere smentito”.