Nettuno, scoperto lo scheletro di un uomo preistorico

31 luglio 2009 | 23:50
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Nettuno, scoperto lo scheletro di un uomo preistorico

Marina Sapelli: ‘Il corredo, composto da sei vasetti in ceramica, è attribuibile al periodo eneolitico’

Il Faro on line – E’ stato chiamato ‘Nello’ lo scheletro individuato lo scorso mese di maggio dal Reparto Operativo dei carabinieri per la Tutela del Patrimonio Culturale nel tratto di una spiaggia del litorale del basso Lazio, precisamente nell’area di Nettuno.
Il comando TPC e i funzionari della soprintendenza hanno rinvenuto lo scheletro, a circa 10 metri dalla riva, nel corso di un attività di controllo in questa zona archeologica. “C’era una fenditura nel terreno, abbiamo scavato e trovato questo guerriero con una punta di freccia nel costato e circondato da vasellame di varia natura, probabilmente il corredo funerario deposto nel feretro all’atto della sepoltura. – ha spiegato il colonnello Raffaele Mancino, comandante del Reparto Operativo TPC, durante una conferenza stampa svoltasi questa mattina a Roma – Pensavamo che si trattasse di un soldato romano – ha proseguito -, poi la soprintendenza ha accertato che lo scheletro e’ databile al terzo millennio a.C.. Si tratta quindi di una scoperta scientifica importantissima e saranno effettuati degli scavi nei dintorni per verificare se esiste una necropoli eneolitica”.
Marina Sapelli Ragni, sovrintendente per i Beni archeologici del Lazio, ha poi aggiunto: “Il corredo e’ composto da sei vasetti in ceramica, molto ben conservati e attribuibili all’eneolitico, ovvero l’eta’ del rame, che copre il terzo millennio a.C. Nei prossimi mesi analizzeremo questi reperti nel nostro laboratorio di antropologia di Tivoli, e li confronteremo con gli altri rinvenimenti del periodo eneolitico”. La Sapelli Ragni ha anche sottolineato il ‘grande interesse del territorio di Nettuno’. Infine, Francesco Di Mario, responsabile della sovrintendenza per il litorale laziale, ha dichiarato: “Abbiamo salvato una sepoltura che si sarebbe sicuramente persa. Lo stato di conservazione eccezionale dello scheletro e del corredo consentira’ di avere numerosi chiarimenti sull’eneolitico, e’ una scoperta unica per il territorio”.