Porto turistico di Fiumicino: da sogno a realtà

31 luglio 2009 | 00:49
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Porto turistico di Fiumicino: da sogno a realtà

Gonnelli (Pdl): ‘E’ la più importante opera del secondo mandato. Calicchio (Pd): ‘Servirà una trasformazione funzionale dell’Isola Sacra’

Il Faro on line – Il porto turistico si farà. E’ questo il dato di fatto, emerso dopo una lunga ed ampia discussione in Consiglio Comunale. Con voto pressoché unanime – si contano solo le due astensioni di Bozzetto e Cutolo, di sinistra e libertà –  tutti gli schieramenti si sono trovati d’accordo sul dare fiducia all’immensa opera pubblica che potrebbe portare nuova linfa all’economia e all’occupazione di un comune che, dopo la crisi Alitalia arrivata come una sciabola, e accompagnata dalla diffusa crisi economica, ha bisogno di ridare fiducia ai propri cittadini.
Grande la soddisfazione della maggioranza, espressa per voce del presidente del Consiglio Comunale Mauro Gonnelli: “Il porto turistico è la più importante opera del secondo mandato, ed è l’esito definitivo di un processo lungo 40 anni. La discussione è stata molto lunga, proprio perché tutte le forze politiche erano interessate ad una risoluzione definitiva”.
L’accordo è arrivato a seguito di altre due votazioni: una delibera sulla viabilità accessoria, anche al di fuori del perimetro del porto, e un ordine del giorno sulla riqualificazione del Passo della Sentinella, la salvaguardia del Sic e l’individuazione di aree regionali, a ridosso di via del Faro da dedicate alla cantieristica. Queste due variazioni al progetto iniziale, hanno sciolto le riserve che il Pd aveva posto qualche mese fa.
Lo stesso Gonnelli ammette l’utilità dei tavoli istituzionali, che nei mesi scorsi hanno visto incrociarsi Regione, Provincia e amministrazione: “Durante la crisi Alitalia è emersa questa alternativa importante, di recuperare con la portualità il deficit economico e occupazionale prodotto dalla compagnia di bandiera. E a fronte di un’opera così importante non è illecito pensare che siano necessarie delle infrastrutture che migliorino la viabilità anche in zone lontane da quelle di competenza”.
Una vittoria anche per il Pd quindi, che aveva posto ed ora ottenuto, le numerose condizioni imprescindibili alla realizzazione del porto: “Erano questi i capisaldi del nostro convegno del 18 novembre 2008 – dichiara Paolo Calicchio, capogruppo Pd – quando ancora i pareri erano lontani e il porto più che una promessa sembrava una minaccia al territorio. La votazione di ieri non significa comunque che tutti i problemi siano finiti e che le preoccupazioni siano da accantonare: non bisogna abbassare la guardia e vigilare anche sulla stesura della convenzione e sulla realizzazione di tutte le opere in convenzione, verso il privato, ma anche verso il pubblico. Nel senso che le promesse dell’Ardis, dell’autorità di Bacino, dei vari ministeri competenti e soprattutto delle Regione e della Provincia, debbono essere  mantenute a salvaguardia del nostro territorio e delle nostre energie produttive”.
Le cifre non promettono grandi numeri in termini occupazionali, almeno all’interno del porto. Altro discorso per l’indotto che potrebbe essere incentivato: “Come noto – prosegua Calicchio – la nostra proposta è quella di creare un polo di cantieri che possa accogliere intanto i cantieri che insistono nell’area della città di Fiumicino per liberare vaste zone dell’abitato. Ma anche un polo che possa essere messo a disposizione degli imprenditori che vogliano investire su Fiumicino nel campo della nautica a ridosso di un grande porto. Questo secondo me porterà il lavoro vero stabile e qualificato e non tanto le attività portuali che, a mio avviso, tranne qualche centinaia di addetti fissi, si nutrirà di stagionali e di lavoratori occasionali e stagionali, e comunque a tempo determinato. Il porto – conclude – da solo non significa nulla senza una trasformazione funzionale dell’intera Isola Sacra”.
Stefania Carlucci