‘Via Oletta, chiediamo l’assegnazione dello stabile abbandonato’

10 agosto 2009 | 17:23
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‘Via Oletta, chiediamo l’assegnazione dello stabile abbandonato’

Venti esponenti di CasaPound Italia sono scesi in campo per riqualificare l’area verde adiacente allo stabile

Il Faro on line – Circa venti esponenti di CasaPound Italia si sono attivati dalle prime ore della mattina nella riqualificazione dell’area verde all’incrocio tra via Oletta e via Poggio di Venaco ad Ostia. Armati di attrezzature da lavoro, hanno ripulito la zona e tagliando l’edera che ricopriva la casetta di poche decine di metri quadri presente nell’area verde e abbandonata a se stessa da anni.
“E’ ora che qualcuno dia seguito alle parole. Abbiamo deciso di sostituirci alle istituzioni e risolvere con le nostre mani una situazione da troppo tempo ignorata da chi di dovere. – Ha spiegato Luca Marsella, responsabile di CasaPound Italia nel XIII Municipio – Un’area da anni abbandonata al totale degrado – ha spiegato Marsella – e divenuta luogo ideale per sbandati e tossicodipendenti. Una zona che dovrebbe rientrare nel tanto contestato ‘punto verde qualità approvato nel 2004 che prevede la riqualificazione dell’area attorno al Parco della Vittoria, ma che fino ad oggi ha solo comportato problemi per i cittadini.”
CasaPound Italia, una settimana fa aveva occupato uno stabile in via Oletta, a pochi metri da dove oggi i militanti dell’associazione sono entrati in azione. “L’occupazione, che aveva dato un tetto per poche ore a 4 famiglie italiane in emergenza abitativa, era stata sgomberata con la forza dalle forze dell’ordine. La palazzina di via Oletta, – ha continuato Marsella – restituita alla ditta di costruzione proprietaria, è già tornata nel degrado e a disposizione di sbandati e stranieri senza fissa dimora. Ci auguriamo che in questo caso venga invece salvaguardata la sicurezza dei cittadini. Per questo motivo chiediamo pubblicamente l’assegnazione della casetta di via Poggio di Venaco, di proprietà demaniale, che assicuriamo di riqualificare e mettere a disposizione di tutti i residenti. Non chiediamo nessun finanziamento pubblico, siamo pronti a farci carico di tutte le spese, affinché questa situazione di degrado e di pericolo venga subito risolta.”