Lazio: inquinate le foci di sette fiumi

29 agosto 2009 | 09:09
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Lazio: inquinate le foci di sette fiumi

Nel mirino di Legambiente il Tevere, l’Astura, il Portatore, il Biffi, l’Arrone, il Marta e Il rio Vaccina

Il Faro on line – Sono sette, infatti, le foci dei fiumi gravemente inquinate nel Lazio. Le situazioni più critiche sul Tevere, sull’Astura, sul Portatore, sul Biffi, sul rio Vaccina, sull’Arrone e sul Marta. Secondo il dossier pubblicato da Legambiente a metà agosto, al termine del viaggio di Goletta verde, questi sono i punti più critici, ma fa registrare livelli di contaminazione microbiologica oltre i limiti di legge anche la foce del fiume Fiora. E il cattivo stato delle acque rovina anche le spiagge. In condizioni particolarmente gravi, denuncia l’organizzazione ambientalista, è risultata quella poco distante della foce del Rio Santa Croce, a Formia, in provincia di Latina.

Ma a tenere sotto scacco coste e mare laziali c’è anche un significativo fenomeno di abusi e speculazioni edilizie. “Minacciano – denuncia infatti Legambiente – i litorali con nuove colate di cemento anche i numerosi progetti per la realizzazione di nuovi e sovradimensionati porti”. A Ladispoli, in provincia di Roma, è andata una ‘bandiera nera’. L’amministrazione del piccolo Comune è stata insignita del poco ambito vessillo dei pirati del mare per la “pessima condizione in cui versa da anni il Fosso Vaccina dal punto di vista della depurazione e del degrado, situazione più volte denunciata ma mai affrontata fino in fondo dall’amministrazione, che tollera quello che nel frattempo si è trasformato in una vera e propria fogna a cielo aperto nel bel mezzo della città“.
Oltre a Ladispoli si sono visti assegnare la bandiera nera anche la Provincia di Latina e il sindaco di Sabaudia, “per le aggressioni al lago di Paola; il Comune di Anzio e la
società Iniziative Portuali per i faraonici progetti dei nuovi porti (ad Anzio il primo ed a Fiumicino la seconda); le associazioni dei balneari di Roma per i troppi casi di spiagge inaccessibili registrati sul litorale della capitale”.
C’è da dire, però, che la situazione non è drammatica ovunque. Legambiente, infatti, ha anche assegnato dei premi. Uno è andato allo stabilimento “La Nave” di Serapo, nei pressi di Gaeta, “per aver improntato l’attività all’eco-compatibilità“. Il “premio amico del mare” è andato al prefetto di Latina, “per il lavoro di contrasto della criminalità organizzata e mafiosa, nella repressione degli illeciti ambientali e per il contrasto all’abusivismo edilizio sul demanio”. Dodici località sono state inserite nell’edizione 2009 della Guida Blu di Legambiente e Touring Club, guida che mette sotto le lenti di ingrandimento 300 località balneari e 70 lacustri “eccellenti”, non solo dal punto di vista della qualità delle acque di balneazione, dei paesaggi e delle spiagge incantevoli, ma soprattutto per il rispetto, la valorizzazione e la tutela dell’ambiente e per l’attuazione di politiche all’insegna della sostenibilità. Riflettori puntati, in particolare, su Ventotene, in provincia di Latina, che si è vista assegnare quattro vele. Tre vele a Montalto di Castro, provincia di Viterbo, Sperlonga (Latina) e Gaeta (Latina); due vele a Sabaudia (Latina), Tarquinia, Ostia, Ponza (Latina), San Felice Circeo (Latina) e Santa Marinella, mentre hanno una vela sia Nettuno che Anzio.