Commissariamento, primo bilancio sul patrimonio archeologico

14 settembre 2009 | 23:35
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Commissariamento, primo bilancio sul patrimonio archeologico

Un piano di manutenzione straordinaria messo in campo in cento giorni di gestione

Il Faro on line – “Finalmente siamo sulla strada giusta siamo usciti dalla logica degli interventi spot per iniziare una fase di concentrazione di attenzione ad un piano sistematico che puo’ rappresentare la svolta”. E’ quanto afferma il sindaco capitolino Gianni Alemanno nel corso della conferenza stampa sul primo bilancio del Commissariamento dell’area archeologica centrale di Roma e Ostia

Settantuno interventi per affrontare l’alto rischio del patrimonio archeologico tra Colosseo, Palatino e Foro Romano. Un piano di manutenzione straordinaria messo in campo in cento giorni di gestione commissariale, con l’affidamento dei lavori per il 37% dei progetti previsti coperti da una spesa di circa 11,2 milioni di euro, a fronte dei 31,58 milioni di euro complessivi previsti per l’area archeologica centrale e di Ostia Antica.

Interventi per la tutela e la fruizione del patrimonio archeologico, presentato oggi a Palazzo Altemps dal commissario delegato Roberto Cecchi, affiancato dal soprintendente archeologico Angelo Bottini nonche’ presidente commissione generale di indirizzo, dal sottosegretario ai Beni culturali, Francesco Giro, dal presidente del Consiglio superiore dei Beni culturali, Andrea Carandini, da Mario Resca, dal sindaco di Roma, Gianni Alemanno, e dal soprintendente ai Beni culturali del Comune di Roma, Umberto Broccoli. ”Abbiamo avuto ragione – ha detto il sottosegretario ai beni culturali, Francesco Giro – il rapporto dimostra che l’area archeologica di Roma viveva un livello di alto rischio degrado e inaccessibilita’ dei luoghi.

Dopo appena 60 giorni effettivi di lavoro, il rapporto dimostra che questa realta’ era visibile e evidente. “Con questa iniziativa abbiamo voluto confermare l’intento di lavorare in modo trasparente e pubblico, condividendo scelte con tutti i protagonisti in campo”. Come annunciato da Roberto Cecchi, ”a breve apriremo una serie di luoghi finora inaccessibili. Tra settembre e ottobre fino a dicembre l’incremento delle aree visitabili sara’ di circa il 30, 40 per cento”. Ed entro il 2009, saranno riaperte al pubblico la Passeggiata della Vigna Barberini, la Passeggiata soprastante le Arcate Severiniane (affacciata sul Circo Massimo) e quella del Tempio di Venere e Roma, tutti i siti che si affacciano sull’area orientale del Palatino, chiusi da anni. A settembre, inoltre, partiranno i progetti relativi agli interventi anche su altrei siti come la Cripta Balby, la Villa di Livia sulla Flaminia e al Foro Romano la chiesa di Santa Maria Antiqua.

I “malati” più gravi sono il Foro e il Palatino, che da soli riuniscono oltre la metà degli interventi preventivati. A tre mesi dall’insediamenti, 26 sono già stati avviati, per un importo di poco superiore agli undici milioni (su 31 e mezzo di dotazione eocnomica). Altri 15 lavori – che vanno dalla Casa di Augusto alla Domus Tiberiana alla Basilica di Massenzio – saranno presentati entro novembre. “La presenza del commissario ha dato un’accelerazione ai progetti e alle strategie di questa sovrintendenza”, ha rivendicato il sovrintendente ai Beni archeologici, Angelo Bottini. Ma il commissariamento non limiterà la propria azione a un semplice Piano straordinario degli interventi, perché è tutta l’area archeologica capitolina ad aver bisogno di una grande campagna di manutenzione sistematica, finora inadeguata. Di qui la volontà di dare vita a due grandi campagne di monitoraggio e verifica della sicurezza nelle due aree che rappresentano il fulcro del complesso archeologico della Capitale, una per gli edifici ordinari e una per i ruderi.