Moretti Racing, campioni di ‘sicurezza’

19 settembre 2009 | 16:47
Share0
Moretti Racing, campioni di ‘sicurezza’

La resistenza della barca al tremendo incidente al Mondiale Off Shore ha mostrato a tutti la grande professionalità del team di Fiumicino

Il Faro on line – Si chiama fusione sottovuoto in resina epossidica con fibra di carbonio, ma – a dirla tutta – c’è anche un nome molto più semplice: salvavita. E’ stato infatti questo particolare processo di costruzione del catamarano Spirit of Italy dei cantieri Morettia evitare una tragedia nel mare di Nettuno. L’incidente che ha coinvolto durante una gara dei Mondiali Off Shore la barca nata a Fiumicino, ha visto una dinamica impressionante: un’altra imbarcazione decollare letteralmente al suo fianco destro per poi girarsi e rimpiombare a tutta velocità proprio sopra l’abitacolo dei piloti. Se la barca non avesse retto l’urto, i due occupanti sarebbero stati spazzati via dal peso dell’altra imbarcazione nonché dalla violenza delle eliche d’acciaio che nel frattempo continuavano a girare vorticosamente. Un pensiero agghiacciante, una visione da brividi… ma nulla di tutto questo per fortuna è accaduto grazie al fatto che sia la struttura della barca sia sopratutto la copertura dell’abitacolo (fatta in policarbonato, lo stesso usato per i vetri antiproiettile) hanno magistralmente contenuto il tremendo urto che li ha investiti, tra l’altro senza rompersi in mille schegge che avrebbero comunque ferito gravemente i piloti. Certo, la Spirit of Italy ha subìto danni per circa ventimila euro, ma è nulla rispetto al fatto di aver salvato due vite umane. Il team Moretti dunque, che già si stava facendo onore sotto il profilo sportivo, ha idealmente vinto la coppa sicurezza, tanto che a Sandro Moretti, patron del team, sono già arrivate richieste da altri team rispetto a questa cupola salvavita costruita con passione e meticolisità tutta a Fiumicino.
“Devo dire – racconta Sandro Moretti – che dopo l’incidente ero sotto choc. Ed il fatto che la barca fosse stata fatta fuori dal mondiale mi intristiva. Poi, però, mi sono reso conto di cosa era successo veramente: la nostra passione nel fare le cose aveva evitato una tragedia, la scelta dei materiali si era rivelata azzeccatissima e l’assemblaggio perfetto. Sapevamo di aver fatto un ottimo lavoro, come sempre d’altronde, perché in ogni partciolare avevamo messo la massima cura. Soprattutto per ciò che riguarda la sicurezza dei nostri piloti, che sono anche nostri amici. Ma si sa, quando una barca corre si guarda al risultato sportivo, alla velocità, e non c’è spazio per altre considerazioni; finché non capita l’incidente brutto, e lì allora in pochi secondi viene fuori tutto il lavoro di mesi. La barca o regge o non regge; e la nostra si è comportata egregiamente”.
Il nome della Moretti Racing è rimbalzato sulla bocca di tutto il circus dell’off-shore prima sgomenti e preoccupati per ciò che era accaduto, poi entusiasti di come questa imbarcazione ha reagito. Per Fiumicino una prova di eccellenza, che va tutta ascritta all’amore – è il caso di dire – che Moretti e tutto il suo staff mettono nel costruire questi gioielli.
Ed ora? “Per questo mondiale ormai non facciamo in tempo a riparare i danni, ma l’esperienza che abbiamo fatto è stata fondamentale. Lottare da neofiti per i primissimi posti è stata un’esperienza esaltante, e non ci fermeremo. Ripareremo la Spirit of Italy – prosegue Moretti – e costruiremo anche una nuova imbarcazione per il prossimo anno, migliorando ancora l’aspetto della sicurezza, con nuove tecnologie. Il fatto che tutto sia andato bene non ci fa dormire sugli allori, ma anzi ci spinge nuovamente a migliorarci.
Ed abbiamo in cantiere anche… un’idea: iniziare a fare dei corsi per giovani piloti, così da formare nuove generazioni per avviciarli a questo sport motoristico di grande fascino e prestigio: l’off-shore”. Come dire, il Moretti Racing continua a correre…