Senza casa e senza lavoro si incatena davanti al Comune per protesta

1 ottobre 2009 | 00:13
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Senza casa e senza lavoro si incatena davanti al Comune per protesta

Nel maggio scorso la donna era stata picchiata dal compagno con un asse da stiro. Ora il tribunale le ha sottratto i figli

Il Faro on line – Si è incatenata davanti al comune di Anzio, con un cartello che recitava: Aiutatemi, chiedo al comune case e lavoro, per i miei tre figli, sono disperata”. Questo è arrivata a fare una donna di 45 anni di Anzio che nel maggio scorso è stata picchiata dal compagno con un asse da stiro e ha subito un intervento alla bocca, che era completamente devastata dall’impatto. Dopo la denuncia e l’allontanamento dell’ex compagno, la donna aveva contattato i servizi sociali, mentre si trovava in ospedale, per aiutare i 3 figli minorenni. I bambini sono stati quindi portati in un istituto, ma lei, uscita dall’ospedale si è trovata con il contratto di affitto in scadenza e senza un lavoro. La signora è stata così sfrattata dal suo appartamento e non è più riuscita a trovarne uno accessibile alle sue tasche, tanto che ora vive provvisoriamente dal fratello. Senza lavoro nessuno le concede una casa in affitto e il tribunale non le riaffida i bambini, finché la donna non troverà casa e lavoro.  Questa mattina gridava e piangeva perché l’udienza per l’affido dei 3 figli sarà il 6 ottobre e lei non potrà dare alcuna garanzia per il loro ritorno. La donna chiedeva al Comune una casa popolare o di essere mandata in una casa famiglia con i suoi bambini, ma la situazione appare complicata. Infatti giorni fa l’assessore ai servizi sociali Italo Colarieti aveva spiegato che il comune non ha case da darle per ora, anche se la signora è in graduatoria per l’assegnazione di un alloggio popolare.
L’unica soluzione sarebbe stata quella di pagarle parte dell’affitto, ma lei spiegava tra le lacrime, di non poter pagare il resto della pigione. Ad intervenire per convincere ad aprire il lucchetto un’amica di sempre e l’assessore al bilancio e personale del comune di Anzio, Giuseppe Mercuri, che ha cercato di tranquillizzare la donna e poi l’ha accompagnata nel suo ufficio dove hanno cercato di trovare una soluzione per la grave situazione. Per ora non è certo come si risolverà, ma l’assessore ha spiegato che il comune cercherà di trovare una soluzione per la signora nei termini previsti dalla legge perché non si può influire in alcun modo sulle decisioni del giudice.