‘Lungomare della Salute, quanti soldi buttati… e quante bugie’

8 ottobre 2009 | 03:09
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‘Lungomare della Salute, quanti soldi buttati… e quante bugie’

Fiumicino – L’analisi di Mario Russo D’Auria, presidente dell’associazione Progetto Futuro

Il Faro on line – “Per l’ennesima volta il Comune interviene sul lungomare della Salute, che a dispetto del suo nome da tempo risulta in gravi condizioni. E ancora una volta spende soldi pubblici: sarà l’ultima volta, quella giusta?”.
A parlare è Mario Russo D’Auria, presidente dell’associazione di cittadini Progetto Futuro. “E’ davvero avvilente vedere come viene gestito il verde pubblico in questo comune, e ancor più avvilente vedere come l’Amministrazione risponde alle sollecitazioni dei cittadini. In estate denunciammo lo spreco di denaro pubblico nel ripiantare – attenzione, ripiantare perché già più volte si era tutto seccato – arbusti sul lungomare  in assenza di un impianto d’irrigazione. Lo segnalammo e fummo accusati come spesso ci accade di ‘terrorismo mediatico’, di polemiche inutili e strumentali. Ci fu detto che l’impianto c’era ed era funzionante, e che non lo vedevamo perché era sottoterra. Poi l’estate è andata avanti, saltuariamente si è vista qualche autobotte e la maggior parte delle piante si è seccata. Ora è stato sistemato un nuovo impianto d’irrigazione, ben visibile sopra il terreno. Ma non c’era funzionante quello sottoterra? E le piante seccate chi le ripagherà? E’ ora di dire basta a questo modo approssimativo di gestire la cosa pubblica, e alle risposte arroganti e minacciose da parte di alcuni esponenti comunali. Sarebbe bene che l’opposizione – se ancora esiste in questo comune – facesse un esposto alla Corte dei Conti per vedere negli anni quante volte sono state comprate le piante, quante volte è stato fatto l’impianto d’irrigazione, quante pompe sono state utilizzate effettivamente, dove sono le piante acquistate e, infine, chiedere conto del perché a tutt’oggi quel lungomare è ancora alla ricerca di un’identità. E già che c’è, sarebbe bello sapere anche quanto costa alla collettività la gestione, si fa per dire, del poco verde pubblico che c’è a Fiumicino. I cittadini, dal canto loro, gli occhi li stanno aprendo e qualche domanda cominciano a porsela”.