Tumori, 6 italiani su 10 oggi si salvano

12 ottobre 2009 | 00:41
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Tumori, 6 italiani su 10 oggi si salvano

Il tumore non è più incurabile: ne è convinto il 60% degli italiani. Un italiano su due dice che si può guarire di colon al retto, una delle forme più aggressive, il 42% sa che esistono terapie efficaci e personalizzate e il 73% crede siano anche meno aggressive per l’organismo, ma solo il 38% sostiene che si possa prevenire e uno su quattro non è disposto a cambiare il proprio stile di vita per diminuire il livello di rischio. Lo screening è conosciuto solo dal 50% dei cittadini. Sono i dati della prima indagine dell’Associazione Italiana di Oncologia medica sulla conoscenza, la prevenzione e le terapie sul tumore del colon retto. Si tratta di un sondaggio che ha coinvolto nel settembre 2009 800 italiani, intervistati a Roma e Milano fuori da centri commerciali, presentato nel capoluogo lombardo nella giornata di apertura del Congresso Nazionale Aiom. Più donne che uomini (62 contro 38%), la stragrande maggioranza (81%) ha conosciuto il cancro da vicino, perché ne è stato colpito un amico o familiare. Secondo il professor Carmelo Iacono, presidente eletto AIOM “non vi è consapevolezza sui fattori di rischio, sono sottostimate l’importanza di praticare attività fisica (segnalata solo dal 15%) e di una corretta alimentazione (uno su due la sottovaluta). Al contrario voci come l’inquinamento vengono ritenute rilevanti nel provocare il tumore da un 59%”. Il cancro del colon-retto è la seconda causa di morte da tumore in Europa ed è il terzo più diffuso al mondo: ogni giorno in Italia 120 persone ricevono una diagnosi per questa neoplasia e 40 ne muoiono, si tratta del secondo “big killer” che causa circa 16.000 decessi l’anno. “Si può prevenire con un corretto stile di vita, esiste uno screening ed è quello in cui i farmaci biologici hanno trovato il più largo impiego clinico – spiega il professor Boccardo, presidente nazionale di AIOM – questi elementi hanno modificanto profondamente la storia della malattia, tanto che oggi la sopravvivenza è pari al 54%”. Questa neoplasia è stata scelta come emblema della portata dei cambiamenti avvenuti nella disciplina, per lanciare un messaggio di speranza in occasione del più importante appuntamento scientifico annuale. Il 42% degli intervistati afferma che il livello dell’oncologia italiana è ottimo, il 34% buono. Il Congresso, che riunisce 3.000 partecipanti, affronta i temi più attuali legati sia alle novità scientifiche che alle questioni di politica sanitaria e culturale. L’approccio a questa malattia sta radicalmente cambiando – conclude il professor Marco Venturini, segretario nazionale – non si fa più riferimento all’organo colpito ma ai meccanismi molecolari che sovrintendono lo sviluppo della neoplasia: un processo ormai avanzato che presto potrebbe portare ad una nuova classificazione dei tumori. Una rivoluzione destinata ad incidere profondamente sul modo di impostare le terapie, con un più completo e mirato utilizzo dei farmaci biologici”.