Diedero fuoco al capannone dove lavoravano, notificati gli arresti

16 ottobre 2009 | 18:57
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Diedero fuoco al capannone dove lavoravano, notificati gli arresti

L’episodio è avvenuto ad aprile in via della Spadellata ad Anzio

Il Faro on line – Hanno deciso di vendicarsi con un gesto eclatante, dopo che le loro proteste non avevano cambiato la decisione dei responsabili dell’azienda di cedere la loro attività ad altri imprenditori, rendendo per loro, e per i loro colleghi, sempre più concreta la possibilità di un licenziamento. E’ per questo motivo che gli agenti della polizia di Stato della Questura di Roma, questa mattina hanno notificato a T.L. di 30 anni e C.G. di anni 39, entrambi di Anzio, operai di una fabbrica che produce piccoli contenitori in plastica, un’ordinanza di custodia cautelare agli arresti domiciliari per incendio doloso. Le indagini, iniziate subito dopo la constatazione dell’incendio che il 16 aprile scorso ha completamente distrutto un intero capannone in via della Spadellata ad Anzio, ha evidenziato già dopo i primi rilievi la possibilità che si trattasse di un incendio doloso. L’esame approfondito del filmato e l’ingrandimento dei singoli fotogrammi della telecamera posizionata all’interno di un locale, ha infatti permesso ai poliziotti di stabilire che gli
autori dell’incendio conoscevano perfettamente i luoghi nei quali si stavano muovendo, sia per le condizioni di scarsa illuminazione, e sia perché erano entrati all’interno del capannone dalla porta laterale secondaria, eludendo le riprese delle telecamere posizionate all’esterno. Il locale dato alle fiamme era parte integrante di un’unica struttura dove erano collocati gli uffici, l’area produttiva e il deposito-stoccaggio materiali  della società, e la presenza di numerosi prodotti altamente infiammabili, richiesero l’intervento in successione di tre distinte squadre dei Vigili del Fuoco di Anzio, causando danni alla società per circa 500.000 euro.