Marrazzo, ‘Percorso dei Giusti’ per non dimenticare

16 ottobre 2009 | 17:29
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Marrazzo, ‘Percorso dei Giusti’ per non dimenticare

Il Faro on line – Un percorso per sensibilizzare e far riflettere gli studenti
sull’orrore della Shoah. Ma anche sulla capacità di riconoscimento
dell”altro’ al di là delle differenze culturali o etniche, come
presidio contro ogni totalitarismo e ideologia distruttiva. Il
“Percorso dei Giusti”, progetto quinquennale ideato dalla Presidenza
della Regione Lazio, in collaborazione con l’Assessorato regionale
all’Istruzione, si avvia verso l’ultima tappa.
Dopo Frosinone,
Viterbo, Rieti e Roma, è ora la volta di Latina. Le scuole pontine,
infatti, raccoglieranno il testimone da quelle della Provincia di Roma,
che hanno partecipato all’edizione 2008-2009. Gli studenti premiati
visiteranno Gerusalemme e lo Yad Vashem (il Giardino dei Giusti)
insieme al Presidente della Regione Lazio ed all’Assessore regionale
all’Istruzione, accompagnati dai loro insegnanti e dalle autorità
locali.

Fino ad oggi hanno partecipato al progetto circa 80
scuole delle 4 province del Lazio(20 della provincia di Frosinone, 11
di quella di Viterbo, 7 di quella di Rieti, e 42 di quella di Roma) e
oltre 2.000 studenti. Il progetto, che assegna un viaggio premio in
Israele alle scuole vincitrici, vede i ragazzi impegnati nella
ricostruzione del percorso storico degli eventi del ‘900 in Europa, e
nella ricerca di un ‘Giusto’ nella propria provincia. I ‘Giusti’ sono
persone che hanno salvato con generosità, anche a rischio della propria
vita, molte famiglie ebraiche. Le scuole possono partecipare al
concorso con elaborati di varie tipologie. E oggi a Villa Piccolomini è
avvenuto il passaggio di testimone (una spilla di Yad Vaschem) tra i
rappresentanti della provincia di Roma, protagonisti della precedente
edizione, e quelli della provincia di Latina, che invece animeranno la
parte conclusiva del progetto, prevista per il 2010.

“Il 16
ottobre 1943 Рha detto Piero Marrazzo rivolto agli studenti Р̬ una
data che rappresenta un ricordo non solo per la Comunità ebraica, ma
anche per chi ha la fede cristiana, per chi, invece, musulmana, per chi
ha credo politici diversi, per chi appartiene a etnie differenti. Chi è
stato nei luoghi della Shoah – ha aggiunto Marrazzo – non ci potrà mai
‘consegnare’ tutto perché una parte rimarrà sempre con lui”. Marrazzo
ha quindi sottolineato l’importanza del progetto per le nuove
generazioni: “Al valore negativo della Shoah – ha rimarcato- che non va
però dimenticato, si può contrapporre il valore positivo dei ‘Giusti’.
Quest è un’iniziativa – ha aggiunto – che andrà molto lontano, oltre
noi che l’abbiamo proposta. E negli anni i ragazzi lavoreranno sempre
più sui Giusti, su se stessi e riusciranno a costruire la loro
maturità“.

Marrazzo rivolto ancora ai ragazzi presenti in sala,
ha spiegato perché, specie oggi, è importante non dimenticare gli
orrori della persecuzione contro gli ebrei.”Oggi – ha spiegato – quando
ho deposto una corona di fiori al Ghetto di Roma, ho sentito che in
quella tragedia c’era tantissimo di attuale. Ebreo allora significava
diverso, e oggi questo potrebbe accadere anche a voi, per il modo di
vestire, per l’etnia a cui si appartiene, per i propri orientamenti
sessuali. Il momento che stiamo vivendo – ha continuato – con
l’omofobia, gli attacchi agli stranieri e alle donne è qualcosa di
molto vicino a quanto avvenne allora”. E Marrazzo ha infine annunciato
che è in partenza per la Siria per seguire un progetto di dialogo
interreligioso: “Oggi si inauguro il ‘Percorso di giusti E poi volo in
Siria per il progetto ‘La Tenda di Abramo’ un progetto di Padre
Dall’Olio, che ha recuperato un vecchio monastero in Siria che da anni
lavora per il dialogo interreligioso. Come presidente della Regione –
ha aggiunto – e nella logica di investimenti per il dialogo e la
cooperazione abbiamo pensato che quest’intervento avesse un valore”.

Convinto
dell’utilità del Percorso dei Giusti’, il rabbino capo della Comunità
Ebraica di Roma, Riccardo Di Segni: “Si tratta di seminare i semi della
conoscenza e di stimolare la curiosità e la presa di coscienza dei
ragazzi. Dall’esperienza che ho fatto – ha aggiunto- negli anni
precedenti mi è sembrata un’iniziativa importante”.

“La
manifestazione di oggi – ha dichiarato l’assessore regionale
all’Istruzione, Marco Di Stefano – ha un’importanza fondamentale perché
serve a ricordare una delle pagine più buie della nostra storia e funge
da monito per le generazioni future. Tocca ora agli studenti della
provincia di Latina ricercare i giusti nel loro territorio, per dare
ancora oggi voce e memoria a quanto successo con la deportazione degli
ebrei”.
Gianfranco Pecchioli