‘Sviluppo aeroportuale: piano di investimenti spropositato’

25 ottobre 2009 | 23:03
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‘Sviluppo aeroportuale: piano di investimenti spropositato’

Fiumicino – Mattiuzzo (Comitato Fuoripista): ‘Invitiamo l’Arpa a monitorare i livelli di inquinamento’

Il Faro on line – Il piano di investimenti da 3,6 miliardi di euro presentato da Adr e Sea, che ha l’obiettivo di riqualificare l’aeroporto di Fiumicino, ha fatto storcere il naso al Comitato Fuoripista. Il Comitato, nato due anni fa proprio per contrastare la nascita della quarta pista, ha oggi una certezza in più rispetto a quello che fino a qualche tempo fa era solo un’ipotesi.
“Riteniamo questo piano di investimenti del tutto spropositato – spiega Marco Mattiuzzo, portavoce del Comitato – sia per quanto riguarda la salute pubblica, sia per quanto invece concerne la reale necessità di un hub come quello di Fiumicino. Il progetto è ben diverso da quello depositato all’Enac, nel quale si menzionava solo una pista in più. Ora addirittura si parla di tre piste in più, un raddoppio che inevitabilmente necessiterebbe di una quantità di terreno superiore, e quindi di un aumento degli espropri”.
I terreni in questione si trovano all’interno della Riserva del Litorale Romano, particolare non da poco questo,  e tra le iniziative del Comitato c’è proprio la richiesta alla Regione Lazio, di un rafforzamento dei vincoli paesaggistici per la zona in questione. Alla Commissione Riserva del Litorale Romano, si chiederà invece di una sollecitazione affinché la Regione si occupi presto di questo.
Un altro e non sottovalutabile problema, riguarda invece l’inquinamento, acustico e ambientale: “Abbiamo in programma una campagna di raccolta firme – continua Mattiuzzo – per spingere l’Arpa a monitorare la qualità delle acque e il livello di inquinamento acustico. Se non si conoscono i dati dell’impatto ambientale attuale, come si può ipotizzare un raddoppio dell’hub? E inoltre, vorremmo ricordare che l’area che comprende Castel di Guido, Torrimpietra, Testa di Lepre, Aranova e Maccarese, è l’unica area di campagna romana ancora intatta, e l’unica zona dove l’agricoltura è il settore trainante”.
La battaglia del Comitato Fuoripista sta richiamando l’attenzione non solo dei cittadini vittime degli eventuali espropri, ma anche delle associazioni ambientaliste, come Lipu, Wwf, Verdi, Ambiente e Sviluppo e Italia Nostra, con le quali intendono portare avanti battaglie comuni. Sul fronte politico l’appoggio è stato minore: “A livello locale solo Raffaele Megna e Paolo Calicchio si sono interessati alla nostra battaglia. E a livello regionale Fischi e Luciani. Da parte dell’amministrazione comunale neanche una chiara presa di posizione, eppure noi ci siamo appellati, attraverso la richiesta di incontri, a tutte le forze politiche, perché riteniamo che la salvaguardia del nostro territorio deve avere la precedenza rispetto agli interessi dei privati”.
Stefania Carlucci