Padri separati, in progetto una casa comune

30 ottobre 2009 | 08:30
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Padri separati, in progetto una casa comune

Vita non facile, quella dei padri separati, spesso stretta fra
difficoltà economiche e figli visti col contagocce. L’Assessorato alle
Politiche Sociali del Campidoglio si è posto il problema e ha pensato
ad una prima soluzione concreta: un “alloggio di transito” con
mini-appartamenti per papà separati e single, dove passare il tempo con
i bambini come in casa. Il progetto è stato presentato dall’assessore
Sveva Belviso, con le associazioni volontarie che si occupano del
problema e con Tiberio Timperi, testimonial dell’iniziativa.

La
“casa” potrà accogliere fino ad un massimo di venti padri, residenti a
Roma e in temporanea difficoltà economica. Ognuno potrà restarvi – con
facoltà di ospitare i figli – per non più di un anno (ma il limite è
superabile in casi di particolare difficoltà, documentati e autorizzati
dal Dipartimento Politiche Sociali).

Con un contributo di 200
euro al mese si potrà risiedere in uno dei piccoli appartamenti, dotati
di angolo cottura, camera da letto, saloncino con tv, bagno e
lavatrice. Il complesso avrà giardini e spazi per il gioco dei bambini.
Al suo interno, operatori sociali e psicologi daranno assistenza e
supporto dalle 11 alle 19. Di notte, tra le 19 e le 7 del mattino, la
casa sarà sorvegliata da vigilantes.

Il bando
per trovare gli ambienti in cui realizzare la casa è pubblico dalla
fine del mese scorso e scade il 16 novembre. Per la struttura il Comune
pagherà oltre 346 mila euro.

Dal loro canto, i padri
interessati dovranno inviare le domande ai Municipi di residenza, che
poi le gireranno al Dipartimento Politiche Sociali.

L’alloggio
di transito, ha sottolineato l’assessore Belviso, nasce come risposta
alle reali difficoltà che sorgono quando le coppie con figli si
separano: oltre al trauma, “l’improvviso aumento delle spese con
impoverimento generale della famiglia”. Una situazione che colpisce
maggiormente “i genitori non affidatari, solitamente i papà“; che,
oltre a versare l’assegno di mantenimento, devono lasciare la casa.