Lite tra trans finisce a bottigliate, polizia in azione

7 novembre 2009 | 04:43
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Lite tra trans finisce a bottigliate, polizia in azione

Ostia – Samuele Piccolo: ‘affrettarsi per riqualificare e togliere dal degrado i territori periferici’

Il Faro on line – Nel corso della notte gli agenti della Polizia di Stato della Questura durante la consueta attività di prevenzione e controllo del territorio nella zona del litorale di Ostia, hanno denunciati in stato di libertà due transessuali che si erano azzuffati tra loro in seguito ad una lite. Uno dei due, M.C.J.H. cittadino colombiano di 32 anni, trovato in largo Mare Amerigo Vespucci con una piccola ferita sul polso destro ha denunciato alla polizia di essere stato aggredito da un altro transessuale per futili motivi. Gli immediati accertamenti hanno permesso agli agenti di identificare il responsabile dell’aggressione, V.D., argentino di 29 anni, rintracciato presso l’Ospedale Grassi mentre si faceva refertare per dei tagli sulla schiena inferti con una bottiglia di vetro a seguito della lite avuta poco prima. I due accompagnati negli uffici del commissariato Lido di Roma, al termine degli accertamenti sono stati denunciati in stato di libertà e verranno accompagnati all’ufficio immigrazione della Questura al fine di valutare la loro posizione sul territorio

“Dopo le aggressioni di Tor Bella Monaca ai danni di cittadini stranieri, dopo le aggressioni di Ostia vittime abitanti del Bangladesh, ora la vergognosa aggressione con conseguente rapina alla prostituta sulla via Tiburtina. Tutti questi episodi, opera di giovani e giovanissimi, sono il segno di un malessere, di una mancanza di idee e di ideali senza i quali stanno crescendo le nuove generazioni”. Lo afferma in una nota Samuele Piccolo Delegato del Sindaco Alemanno per lo Sviluppo delle periferie. “Il dato è allarmante, ancor più se si pensa che la maggioranza di questi fatti avvengono nelle periferie. Bisogna prendere atto di questa emergenza – continua Piccolo – e affrettarsi per riqualificare e togliere dal degrado quei territori con l’apertura di servizi sociali e di centri dove affermare la cultura del dialogo e della conoscenza degli usi, dei costumi e delle tradizioni delle genti ma anche la riscoperta di quei valori, come la famiglia e l’educazione civica, che sembrano ormai parole vuote di significato”.