Canapini: ‘Scenderemo in piazza per difendere il nostro crocifisso’

13 novembre 2009 | 01:00
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Canapini: ‘Scenderemo in piazza per difendere il nostro crocifisso’

Fiumicino – Sabato il Pdl distribuirà ai cittadini dei distintivi raffiguranti l’immagine della croce

Il Faro on line – “Non abbiamo alcuna intenzione di rimanere fermi di fronte ad una sentenza che vuole annientare la cultura cristiana del nostro Paese”.
Sono queste le parole con cui Mario Canapini (nella foto) ha annunciato l’iniziativa che il Pdl di Fiumicino intende effettuare per difendere il diritto di esporre il crocifisso negli edifici pubblici. Infatti il Popolo della Libertà nella mattinata di sabato 14 novembre a partire dalle ore 9,30 distribuirà dei distintivi raffiguranti la croce ai cittadini che si recheranno al mercato di via Foce Micina per riaffermare la volontà, pressoché unanime, dei cittadini italiani a mantenere questo simbolo dove storicamente è sempre stato.
“Nel pieno rispetto delle libertà di ciascun individuo per la professione della propria religione, – continua il Sindaco – noi rivendichiamo il nostro diritto di difendere la nostra storia che ha radici profonde nel cattolicesimo. Non ci siamo mai permessi di dare indicazioni sulle scelte effettuate da altre nazioni che hanno prevalentemente credenze religiose diverse e pretendiamo che nessuno imponga all’Italia come manifestare la propria fede. Il crocifisso è, e deve rimanere, il simbolo della nostra storia, dei nostri sentimenti e della nostra confessione. E non consentiremo a nessuno di buttarlo via”.

L’associazione Crescere Insieme dissociandosi dalla sentenza emessa dalla Corte di giustizia europea sull’esposizione del crocifisso negli edifici pubblici, si congratula con il sindaco Canapini e con il cordinamento 2punto11 per le iniziative intraprese a tale sentenza, ed invita tutte le associazioni e organismi territoriali ad esporre all’interno delle proprie sedi un crocifisso in segno di rispetto per chi su quella croce e’ morto difendendo gli ideali cristiani.Roberto Severini