Le acque di Fiumicino migliorano ma… c’è ancora molto da fare

20 novembre 2009 | 01:07
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Le acque di Fiumicino migliorano ma… c’è ancora molto da fare

L’Arrone tra i responsabili dell’inquinamento. Canapini: ‘Installeremo una centralina nell’area della Riserva’

Il Faro on line – A distanza di cinque mesi si torna a fare un bilancio sulla situazione delle acque sul territorio di Fiumicino. In particolar modo i riflettori sono stati puntati su Fregene, dove si riversa il mix tra le acque dell’Arrone e del Collettore delle Acque Basse di Focene. I grandi nomi che si sono susseguiti, non hanno però portato la concretezza che ci si aspettava, seppur alcuni passi sono stati fatti. A promuovere l’incontro Maremoto, movimento di azione a sostegno del mare formato da associazioni e cittadini del territorio, nato per monitorare e vigilare sullo stato delle acque.
Il dettaglio tecnico della situazione è stato ampiamente descritto da Carlo Angeletti, direttore del Dipartimento IV Servizi e Tutela Ambientale della Provincia di Roma: “Un corso d’acqua viene classificato in base a diversi parametri, che comprendono lo stato ecologico e chimico, l’idoneità per ospitare pesci, vulnerabilità da nitrati – che riguardano ampiamente l’Arrone per la presenza nelle vicinanze di aziende agricole e zootecniche – Si raggiunge il livello ottimale quando tutti i parametri hanno valori buoni. L’Arrone ha una buona qualità durante il suo percorso e in prossimità della foce diventa pessimo, probabilmente questo dipende dal fatto che alcuni scarichi non sono collegati ai depuratori”.
Presente anche Mario Canapini, sindaco di Fiumicino, che per molto tempo è stato additato come unico responsabile, ma che in realtà molto ha fatto per arrivare al miglioramento registrato quest’anno: “Abbiamo sempre ritenuto responsabili dell’inquinamento sia l’Arrone, sia il collettore delle Acque Basse, e abbiamo cercato di fare i maggiori rilievi possibili, in base alle risorse, per poter meglio risolvere il problema. Installeremo una centralina, che il Ministero ci mette a disposizione per le attività che riguardano la Riserva del Litorale Romano”.
Tra gli altri, era presente anche l’Acea, che gestisce il depuratore di Fregene, con il suo presidente Giancarlo Cremonesi: “Uno dei grandi problemi sono gli investimenti. E qui inoltre la spesa media per famiglia è molto bassa, quindi le risorse per migliorare i servizi sono molto scarse. C’è comunque da dire che il depuratore di Fregene funziona in modo adeguato, e può sostenere ancora un aumento di popolazione. Il nostro impegno è quello di ampliarlo entro il biennio 2011-2012, e di fornire una centralina per il rilevamento del’inquinamento”.
E’ comunque emersa una situazione in miglioramento, grazie anche all’intervento di Maremoto, con la sonda immersa nell’Arrone che forniva dati in tempo reale all’Ufficio Locale Marittimo. Oltre al fiume  Arrone si è ampiamente parlato della situazione di Focene, alla quale ha risposto Federica Lopez, presidente del Consorzio di Bonifica Tevere e Agro Romano: “L’attenzione del Consorzio è sempre stata alta, soprattutto verso lo sfalcio – i quali residui rendono l’acqua del “caratteristico” colore locale, che varia tra il verde e il marrone – La tutela ambientale non deve però ricadere su un unico comparto. Noi ci stiamo dando da fare, lo scorso anno abbiamo ottenuto dalla Provincia 500.000 euro per la riqualificazione ambientale del Collettore delle Acque Basse e per la creazione di una postazione per bird-watching. La situazione delle idrovore invece, viene da una specifico accordo con l’aeroporto, sono state tarate per rispettare dei livelli non modificabili”.
Stefania Carlucci