Maroni: ‘La carcerazione di Romeo è un atto contro ogni umanità

22 novembre 2009 | 09:50
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Maroni: ‘La carcerazione di Romeo è un atto contro ogni umanità

Il Garante dei detenuti solleva il caso del 76enne di Anzio condannato a 10 mesi per… degli ombrelloni

Il Faro on line – Arrestato due giorni fa dai carabinieri di Anzio per scontare una condanna di dieci mesi per aver occupato una spiaggia con degli ombrelloni abusivi, Romeo M., un 76enne invalido al 100%, analfabeta, impossibilitato a parlare per via di una tracheotomia e per questo a gravissimo rischio di infezione, è costretto a restare in carcere a Velletri perchè l’attività in Tribunale è rallentata fino a martedì prossimo per la festa patronale.
La vicenda è stata denunciata dal Garante dei detenuti del Lazio Angiolo Marroni, secondo il quale “tutto ciò è
l’emblema di come, nelle vicende di carcere, si sia davvero persa ogni misura. A causa delle festa patronale corriamo il rischio di dover commentare, nei prossimi giorni, l’ennesima tragedia consumata dietro le sbarre.
Per altro quest’uomo è padre di un servitore dello Stato decorato con medaglia d’argento in una missione di Pace in Somalia, e la figlia di ha espresso tutta la sua amarezza per il trattamento riservato dallo Stato al padre di un eroe”. Secondo i collaboratori del Garante, Romeo, classe 1933, residente ad Anzio, è invalido
al 100% con accompagno, con diverse patologie cardiache e tumorali e, soprattutto, bisogno di aspirazione continua attraverso una tracheotomia che, per altro, non gli consente di parlare. L’uomo, dopo la condanna definitiva aveva avuto trenta giorni per dichiarare di voler convertire il carcere in arresti domiciliari ma, poichè analfabeta, non ha capito l’importanza dei documenti che gli erano arrivati e li ha gettati senza informare nessuno. Questa mattina il suo legale si è recato in Tribunale per chiederne la scarcerazione previa presentazione della documentazione medica, ma ha trovato gli uffici giudiziari semideserti per la festa del Santo Patrono di Velletri, San Clemente.
“Non credo che un ultrasettantenne che pianta abusivamente ombrelloni su una spiaggia costituisca un pericolo reale per la società – ha detto Marroni – Lo è, invece, un sistema che sembra accanirsi su casi di questo genere. Lo scorso luglio denunciammo la vicenda di un barbone arrestato in ospedale perchè doveva scontare tre mesi di carcere per il furto di un pezzo di pane da un supermercato. Entrambi casi emblematici di come non sia pensabile punire col carcere ogni tipo di condotta difforme dalla legge, con conseguenze drammatiche in termini di sovraffollamento e di recupero dei reclusi”.