Nidi chiusi durante le festività natalizie, in strada la protesta

23 novembre 2009 | 01:13
Share0
Nidi chiusi durante le festività natalizie, in strada la protesta

Fiumicino – Insegnanti precarie e genitori degli alunni, ‘assalto’ al ponte Due Giugno

Il Faro on line – Hanno sfilato fino al ponte Due Giugno gridando la loro rabbia contro l’amministrazione, i genitori dei bambini delle scuole per l’infanzia, insieme alle precarie.
I rapporti sono completamente sbriciolati, se da un lato i genitori chiedono altre scuole pubbliche – quest’anno sono rimasti fuori 1.000 bambini – l’amministrazione risponde che non ci sono fondi. A far scattare l’ennesima protesta, è stata la scelta di chiudere i nidi durante le festività natalizie, dal 22 dicembre al 7 gennaio prossimi.
“L’unico motivo per cui l’amministrazione possa aver fatto questa scelta – spiega Daniele Pecci, presidente del Comitato Genitori Scuole per l’Infanzia – è solo per risparmiare qualche soldo, creando disagi alle famiglie e lasciando senza lavoro le insegnanti precarie. Vorrei inoltre ricordare che in sei anni non sono riusciti a creare una struttura scolastica, tanto da arrivare al numero esorbitante di bambini esclusi quest’anno. Tenendo presente che questo Comune cresce di 2.500 abitanti ogni anno, non immaginiamo come sarà la situazione il prossimo anno”.
Le proposte del comitato sono due: stanziare  soldi per trasformare più classi possibili a tempo pieno già dal prossimo anno, e trovare una copertura di spesa per il settore scuola: “Ed iniziare i lavori per la famosa scuola da  “4” milioni di euro – prosegue Pecci – che l’ amministrazione  vende a livello mediatico da anni come se fosse già realizzata,ricordando che tutti questi bambini tra qualche anno avranno bisogno di una scuola elementare che li possa accogliere”.
A sostenere la causa anche Fabio Quaresima, delegato territoriale Rdb Cub, che sottolinea la grave situazione in cui versano le insegnanti precarie: “Ci sono addirittura alcune insegnanti che attendono la regolarizzazione dal ’95, ma con l’intenzione dell’amministrazione di privatizzare il settore dei servizi non obbligatori, il lavoro di anni andrà perduto. Bisognerà mettere in piedi un percorso di lotta per difendere queste lavoratrici”.
Sono molti quindi i motivi che hanno portato alla rottura, e non di poco conto. Fiumicino è un Comune con un’età media dei residenti che tende al ribasso, questo grazie anche alla nascita di nuovi quartieri che hanno spinto molte giovani coppie a trasferirsi qui. La carenza di infrastrutture doveva essere compensata con nuovi progetti, ora la situazione appare però fuori controllo.
“Non è possibile variare la durata delle vacanze scolastiche con un’ordinanza del Sindaco – afferma Di Marco, coordinatore di Sinistra e Libertà – Va invece presentata in Consiglio Comunale. Noi appoggiamo la battaglia dei genitori, perché comprendiamo la necessità di nuovi asili pubblici. Presentammo anche un emendamento, che venne bocciato, per gli oneri aggiuntivi del nuovo porto turistico, nel quale si richiedeva al privato la costruzione di una struttura scolastica. Nessun genitore può permettersi di mandare suo figlio ad un asilo nido privato, con i costi che di solito vengono proposti, l’amministrazione – conclude – dovrà focalizzare la propria attenzione verso questo grave problema”.
Stefanica Carlucci