‘Chiusura Teatro del Lido, vogliamo risposte al bisogno di cultura in XIII’

26 novembre 2009 | 00:33
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‘Chiusura Teatro del Lido, vogliamo risposte al bisogno di cultura in XIII’

La denuncia degli esponenti del comitato per la riapertura della struttura in via delle sirene a Ostia

Il Faro on line – “Il 30 giugno 2008, quasi 15 mesi fa, il Teatro del Lido chiudeva i cancelli e  sul sito internet appariva la scritta chiusura estiva.  E’ stata un’estate lunghissima per i cittadini di Ostia che si sono visti privare di uno dei pochissimi luoghi del XIII Municipio in cui il Comune di Roma (e da alcuni anni anche Provincia e Regione), investivano risorse pubbliche in un progetto strutturale per un bene come la cultura. Durante questa lunghissima chiusura estiva, i nostri politici hanno dato una magistrale prova di sé e della loro ars oratoria ma quanto a fatti nulla o quasi”.
E’ quanto affermano gli esponenti del comitato per la riapertura del Teatro del Lido che sottolineano come Ostia, tornata ad occupare le pagine di cronaca dei giornali per episodi di violenza e intolleranza, necessiti di “un investimento culturale serio e duraturo”. “La questione sicurezza – spiegano – tanto di moda in campagna elettorale, è una questione che se vuole essere trattata efficacemente non può parlare solo il linguaggio della  repressione e del controllo ma deve essere  affrontata con politiche serie e di lungo periodo, in primo luogo in campo culturale”.

“Ad oggi – affermano – nel mondo reale, cioè quello che vive fuori dalle dichiarazioni, dai comunicati ai giornali e dalle lettere di intenti, abbiamo un teatro dai cancelli chiusi in cui a entrare ed uscire non sono più i furgoni delle compagnie teatrali nazionali ed estere, né i cittadini per assistere agli spettacoli, né i ragazzi che partecipavano ai laboratori e agli incontri, né le scuole e le associazioni che gratuitamente potevano portare in scena i loro lavori. C’è solo la macchina della vigilanza che esce ed entra da quei cancelli e con loro ad uscire sono anche i soldi pubblici pagati per il servizio (quegli stessi soldi di cui si lamenta la mancanza e di cui invece bisognerebbe denunciare lo spreco). Sono poi entrati e usciti politici per fare sopralluoghi o per vedere se il bene pubblico potesse essere rivenduto a privati che non ne hanno voluto sapere. Sono usciti e non più rientrati i lavoratori che, dal 2003, avevano prestato la loro professionalità e passione  nel progetto di teatro in periferia e per la periferia”.

“Gli ex lavoratori e i cittadini vorrebbero sapere da chi amministra la cosa pubblica (in Comune ma anche in Provincia e in Regione), quali sono le loro risposte ai bisogni di cultura del XIII Municipio, qual è il valore delle loro promesse e dichiarazioni, come bisogna interpretare le loro uscite sulla stampa sull’imminente riapertura del Teatro. Devono rassegnarsi a credere che le parole dei politici non valgono nulla, o possono sperare che un minimo di verità possa esser detta? Si spieghi perché si sono impegnati a riaprire il teatro (da ottobre del 2008) e il teatro è ancora chiuso.  Si spieghi quale è la situazione attuale e quali sono i tempi per la riapertura.  Si spieghi quale è la loro opinione sugli investimenti culturali nelle periferie e sul Teatro del Lido in particolare. I cittadini e gli ex lavoratori ringraziano in anticipo la classe politica per questo sforzo di verità”.