‘Dimensionamento’, la scuola Colombo sul piede di guerra

1 dicembre 2009 | 01:22
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‘Dimensionamento’, la scuola Colombo sul piede di guerra

Fiumicino – ‘Blitz’ in assenza del Dirigente titolare, e l’istituto viene decapitato di 12 classi. Appello al Sindaco: ‘E’ una questione di dignità‘

Il Faro on line – Se non fosse per il fatto che parliamo di una situazione drammatica sotto il profilo didattico, si potrebbe persino arrivare al paradosso di chiedersi – ironicamente – come mai un consesso di illuminati dirigenti scolastici e di illustri politici abbia platealmente confuso la parola “razionalizzare” con la parola “disintegrare”. Sì, perché stando al documento siglato dal personale docente e Ata dell’Istituto comprensivo Colombo di Fiumicino, quello che è stato perpetrato ai danni della scuola è un vero e proprio scippo di intere classi che “danneggia pesantemente la nostra scuola – è scritto nel documento – in maniera talmente plateale da offendere persino la dignità“.
Parole pesantissime, che si riferiscono alla delibera comunale n.189 del 23 novembre 2009 sulla razionalizzazione delle scuole del territorio. Per capire come sia stato possibile arrivare a questo, basta scorrere riga per riga il documento di “vibrata protesta” che il personale docente e Ato della Colombo ha mandato al sindaco Canapini (oltre che ai referenti scolastici e quelli regionali), chiedendo il suo intervento diretto per “rivedere la delibera, viziata da una palese disparità di trattamento tra istituti” facendosi Lui garante dei principi di lealtà, correttezza e d’equità “in questa triste vicenda sviliti e caplestati dall’ambiguità e dall’opportunismo”. Alla radice di ciò che viene definito “un atto indiscriminato” c’è un documento firmato da tutti i Dirigenti del territorio.

“Dopo anni di estenuanti trattative e tentativi falliti – è scritto nella missiva di protesta – sono finalmente riusciti a trovare un accordo che non scontetasse nessuno, eccetto naturalmente la povera scuola Colombo, unica tra le istituzioni a perdere addirittura 12 classi e a non acquisirne nemmeno una. Ci si potrebbe chiedere – continua la lettera – come mai il Dirigente della Colombo si sia prestato a firmare un documento così penalizzante per la propria scuola, e questa sarebbe certamente una giusta opposizione se non chiarissimo che il Dirigente titolare della nostra scuola è assente per aver ottenuto un comando al Ministero della Pubblica Istruzione e che la reggenza è stata affidata al prof. Roberto Tasciotti, Dirigente dell’altra scuola secondaria di I grado del territorio, evidentemente non intenzionato – è scritto ancora nel documento di protesta – a difendere il nostro istituto, che è stato il solo ad essere smembrato a favore delle altre realtà scolastiche, che ora risultano sopradimensionate. Tale chiarimento – proseguono ancora insegnasti e personale Ato nella nota congiunta – colora l’evento di toni inquietanti, tanto da far sorgere il legittimo sospetto che la furia con la quale tale provvedimento è stato assunto sia stata determinata dalla situazione contingente della scuola Colombo che attualmente è priva di un preside titolare. Perdere 12 classi significa perdere identità, perdere personale docente, di segreteria e collaboratori scolastici, lavoratori che da anni operano nella nostra scuola, ne conoscono la storia e ne condividono gli intenti”.

Fin qui la spiegazione di come si sono svolti i fatti e quali scenari la decisione appena assunta potrebbe aprire. La nota ufficiale di docenti e personale Ata punta poi il dito contro il presunto responsabile di questa situazione: “Il reggente – è scritto – si è preso la responsabilità di firmare questo accordo di razionalizzazione essendo in servizio da noi appena da due mesi e, cosa ancor più grave, senza interpellare nessuno dei lavoratori della scuola, facendoci subire una grave ingiustizia all’insaputa di tutti. E soprattutto senza informare il Vicario, che in prima persona segue le sorti della scuola e che ha partecipato allre precedenti riunioni assieme al Dirigente titolare dove si discuteva del dimensionamento scolastico. Era acclarato che non si poteva perdere il plesso di Rodano senza acquisire nulla! Per tale grave comportamento – chiosa la lettera – i lavoratori della scuola Colombo non sentendosi garantiti e tutelati dal reggente attualmente in servizio, ne chiedono le immediate dimissioni”.
Per rendere ancora più chiaro il concetto, nel documento di protesta vengono evidenziate, con l’asetticità dei numeri, le disparità di trattamento tra istituti previste dal “dimensionamento”: Porto Romano, da 790 a 1051 alunni; Lido del Faro, da 1080 a 1150 alunni; Colombo, da 957 a 699 alunni.

Roberta Tito