Maxi operazione antidroga: sequestri per 15 milioni di euro

11 dicembre 2009 | 02:20
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Maxi operazione antidroga: sequestri per 15 milioni di euro

Sul litorale sigilli allo stabilimento balneare Village di Ostia e al ristorante La Brasa di Fiumicino

Il Faro on line – Colpo grosso dei carabinieri del comando provinciale di Roma, che in mattinata hanno eseguito 36 ordinanze di custodia cautelare, con il reato di associazione per delinquere finalizzata al traffico internazionale e spaccio di sostanze stupefacenti, nell’ambito di una vasta operazione antidroga denominata “Los Moros 2008”. Ben 250 carabinieri, 60 mezzi, due unità cinofile e un elicottero, per sgominare l’organizzazione legata al boss del litorale romano Carmine Fasciani – detenuto nel carcere di Secondigliano per altre condanne – ex componente della Banda della Magliana e con legami con il clan camorristico Senese.
Attraverso due filoni di inchiesta, si è venuti a conoscenza di due vasti traffici di droga: il primo, che riguarda Danilo Zunnui, a capo di un gruppo criminale nella zona di Cinecittà a Roma. L’altro riguarda invece il Fasciani, che secondo le indagini, avrebbe delegato l’attività criminale alla moglie Silvia Franca Bartoli e al suo braccio destro Nicola Di Mauro, che avevano creato una vera centrale di smistamento e lavorazione della droga ad Ostia, rifornendo il mercato romano di hashish e cocaina.
Il punto in comune tra i due filoni di inchiesta è Kiril Kirkov, di origine bulgara, ritenuto il canale per il rifornimento della droga da parte di entrambe le organizzazioni. Kirkov aveva inoltre legami con Alberto Piccari, ex terrorista dei Nar, e già conosciuto dalle forze dell’ordine per un traffico d’armi dai Paesi dell’Est europeo.  
Nel corso dell’operazione sono stati sequestrati immobili e società per un valore di 16 milioni di euro. Tra questi spiccano lo stabilimento balneare Village di Ostia, il ristorante La Brasa di Fiumicino, e sei appartamenti tra Roma e il frusinate.
Molte le perquisizioni domiciliari eseguite, durante le quali i carabinieri hanno arrestato altre quattro persone per detenzione di sostanze stupefacenti, di cui uno anche per ricettazione e detenzione di armi.
Due le corsie preferenziali per far giungere la droga in Italia. L’hashish arrivava da Spagna e Olanda, la cocaina invece dall’Argentina, per uno spiraglio aperto nell’aeroporto di Buenos Aires. A chiarire le dinamiche del traffico di stupefacenti, un collaboratore di giustizia infiltrato nell’organizzazione, che ha fornito dettagli importanti sulla metodologia utilizzata per far entrare lo stupefacente. A far partire le indagini sul traffico internazionale sono stati vari sequestri che hanno portato alla scoperta di un totale di 3500 chili di stupefacente tra hashish e cocaina, pronti per essere immessi sul mercato romano.