Mercatini rom: Commissione Ambiente e Attività produttive al lavoro

16 dicembre 2009 | 18:09
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Mercatini rom: Commissione Ambiente e Attività produttive al lavoro

Salvemme (Pdl): ‘In campo uomini e mezzi per risolvere un problema che riguarda il decoro e la legalità’

Il Faro on line – Si è svolta questa mattina una Commissione congiunta Ambiente-Attività Produttive del XIII Municipio sulla presenza dei mercatini rom ad Ostia.
“Il fenomeno – ha spiegato Cristiano Rasi, Presidente Commissione Ambiente XIII Municipio – è in via di espansione. Abbiamo affrontato il problema in sede istituzionale, a fronte anche dell’esasperazione di cittadini e commercianti. La riunione di oggi ci ha permesso di individuare tre fasi operative. La prima sarà quella di sollecitare la Polizia Municipale ad essere presente nelle aree sfruttate per la vendita di materiale cosiddetto “raccogliticcio”; la seconda, invece, interesserà la Guardia di Finanza che ha proposto di indire un tavolo di coordinamento con Carabinieri, Polizia e Polizia Municipale per discutere delle problematiche connesse al fenomeno; la terza sarà quella che mobiliterà la politica locale. Proporremo un documento, da votare in Consiglio, per sollecitare il Sindaco Alemanno ad emanare un’ordinanza contro i mercatini rom e invieremo una lettera al Comandante della Polizia Municipale di Roma per chiedere l’utilizzo del Gruppo Speciale Sicurezza Urbana che effettuerà opera di monitoraggio”.

“Ringrazio il collega Rasi – ha affermato Stefano Salvemme (nella foto), Presidente Commissione Attività Produttive XIII Municipio – per aver analizzato e sottoposto alla nostra attenzione la presenza dei mercatini rom sul territorio. È chiaro che la soluzione al problema è un controllo assiduo e costante, affinché questo tipo di vendita venga preclusa. Ci sono i mezzi? Mi domando. La Guardia di Finanza ha preso un serio impegno e nei prossimi giorni saremo nelle condizioni di poter mettere in campo uomini e mezzi delle aree interessate e risolvere così il problema dei mercatini, che non sono solo inqualificabili sotto l’aspetto del decoro urbano, ma anche sotto l’aspetto della legalità, visto che la merce in vendita, raccolta dai cassonetti, potrebbe nascondere materiale di provenienza furtiva”.