Associazione 2Punto11, in prima linea per il sociale

14 gennaio 2010 | 16:21
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Associazione 2Punto11, in prima linea per il sociale

Intervista al responsabile dell’associazione culturale di Fiumicino

Il Faro on line – “Abbiamo deciso di costituire un’associazione perché pensiamo che la cultura sia la base ideale per costruire una cittadinanza attiva e consapevole. Per prima cosa abbiamo creato una libreria all’interno della nostra sede, proprio per colmare quel vuoto culturale. All’interno si poteva trovare di tutto, compresi molti testi ‘scomodi’, perché poco allineati con le scelte editoriali usuali”.
A parlare è Gabriele D’Intino, responsabile politico dell’associazione culturale 2punto11. Attiva a Fiumicino dal 2003 ha partecipato a numerose iniziative a scopo benefico, come le donazioni del sangue e le “partite del cuore”, perché, come lui stesso afferma: “abbiamo sempre ritenuto importante dedicarsi agli altri”.
Le vostre iniziative hanno sempre riscosso un ottimo successo. Questo significa che la strada intrapresa era quella giusta?
Diciamo che molte delle attività che abbiamo svolto e alle quali ancora ci dedicheremo, ci hanno dato molta gioia. Ma ad un tratto abbiamo capito che il lavoro che stavamo svolgendo ci andava stretto. Le esigenze cambiano, e così abbiamo deciso di tracciare anche un percorso politico.
In che modo?
Abbiamo deciso di aderire al Foro753, vista già la nostra attività politica anche su Roma. Con loro abbiamo occupato uno stabile in via Capo D’Africa, che abbiamo riqualificato e rimesso a disposizione dei cittadini, occupandoci di organizzare corsi di canto e pittura, e all’interno abbiamo messo su anche una palestra. Dopo un anno però ci sgomberarono, ma due anni fa siamo riusciti ad ottenere dal Comune di Roma un altro stabile in via Beverino, che abbiamo inaugurato il 21 aprile, data per noi importante poiché coincide con il Natale di Roma”.
La data scelta non è casuale. La vostra linea politica vira verso destra, ma le attività che svolgete sono di carattere sociale. Avete allontanato le vecchie ideologie?
Crediamo che si strumentalizzi molto la contrapposizione politica. La nostra linea politica aderisce ad un presente molto diverso di quello di qualche anno fa. Le esigenze e i problemi dei cittadini li tocchiamo con mano anche noi stessi. E’ quindi importante allontanare le “vecchie” definizioni per lavorare in un presente più realistico e meno demonizzatore.
Il foro753 rappresenta quindi il vostro progetto politico?
Si, il Foro753 rientra in questa nuova esigenza. Il coordinamento opera su tutto il litorale, da Ladispoli ad Ostia. Abbiamo un programma politico lineare, che si basa su quattro punti salienti:
La gerontocrazia. Ossia eliminare la vecchia classe dirigente, perché pensiamo che il potere debba essere messo in mano alla gioventù, che ha più forza e nuove idee.

Il disagio giovanile. Il significato di questa frase è ampio, ma sicuramente va considerato il fatto che i giovani sono il futuro di questa nazione e sui quali andrebbe fatto un investimento. I giovani sono vittime di appiattimento culturale e dell’uso di droghe, che sicuramente non portano beneficio. Mancano punti di riferimento più moderni, così molti si rifugiano sui social network per fuggire da una realtà dove non trovano alcuna guida o modello da seguire. Sulle droghe pensiamo che il sistema mondiale le fornisca come anestetico , cancellando il pensiero forte e la ragione.

Sovranità nazionale. L’Italia è serva di qualcuno, non uno Stato che viaggia da solo. Ha perso le sue radici e la sua cultura. Riteniamo gravissima la sentenza sul crocefisso, non tanto per la motivazione quanto per l’eliminazione di uno dei capisaldi della nostra cultura. I punti di riferimento di una nazione sono tradizione, cultura, appartenenza e religione, se gli si tolgono gli unici punti che lo reggono, il popolo senza dignità non è niente. Quanto accaduto a Strasburgo pensiamo sia stato studiato a tavolino dalle lobby politiche per eliminare le cose importanti. L’Italia dovrebbe essere autonoma perché ha storia e tradizione sulle quali basarsi. Sono le lobby politiche a dettare le condizioni al Governo, ad esempio l’invio di soldati italiani che vanno a sostenere soldati anglo americani che combattono una guerra a scopo lucrativo. Se l’Italia fosse stata sovrana e indipendente questo non sarebbe accaduto. Pensiamo che una nazione debba essere autosufficiente senza piegarsi alle lobby nello scacchiere della politica internazionale.
L’immigrazione. Su questo vorrei fare una precisazione: smontare la tesi secondo cui saremmo razzisti solo per il colore della pelle. Non accettiamo l’immigrato clandestino, in quanto riteniamo che dietro ci sia un gioco sporco e lucroso, che non da alcun beneficio all’immigrato, ma che anzi non solo non favorisce l’integrazione, ma toglie dignità alla vita dell’immigrato stesso, che si trova a vivere con pochi mezzi. Abbiamo rispetto per gli immigrati regolari, che scelgono di proseguire in Italia un progetto di vita. Anzi, riteniamo importante la presenza di manodopera straniera, ma non clandestina. Lo Stato non è in grado di fornire assistenza all’immigrato irregolare, e l’unica soluzione per contrastare il fenomeno è un controllo capillare.
Cosa pensate delle ronde?
Siamo del tutto contrari alla violenza gratuita. Di conseguenza consideriamo le ronde del tutto illegali, piuttosto dovrebbe essere lo Stato a garantire la sicurezza dei cittadini, altrimenti, come spesso accade, molte persone si fanno giustizia da sole, incappando nel grave errore di usare la violenza per combattere la violenza. Sono molti i fatti accaduti ultimamente, dalle aggressioni ai gay, ai nomadi.
Eppure spesso in questi casi si accusano si additano i circoli territoriali come possibili focolai di violenza.
Nessuno di noi si renderebbe complice o artefice di questi crimini. La verità è che spesso è l’ignoranza a spingere questi individui a compiere queste azioni.
Quali sono le prossime iniziative che promuoverete?
La prima si è svolta il 19 dicembre, e il tema trainante era il consumismo. Siamo andati in tre luoghi nevralgici dello sperpero di denaro, Parco Leonardo, via delle Baleniere ad Ostia, e Ladispoli. Abbiamo consegnato dei volantini alle persone che facevano acquisti per sensibilizzarli sull’argomento. Purtroppo è un fenomeno che non conosce declino, soprattutto durante il Natale, periodo durante il quale il significato spirituale della festa, viene sostituito con un consumo che serve solo a riempire le tasche di qualcuno. Il contesto spirituale diventa solo materiale. Sono molti i giovani che hanno partecipato, segno che qualcuno riesce a non farsi ingannare dal sistema. In futuro ci saranno altre iniziative di tipo benefico, che comunicheremo, come sempre, per tempo”.
Stefania Carlucci