Confestetica, da Nettuno parte la riorganizzazione del Lazio

14 gennaio 2010 | 02:38
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Confestetica, da Nettuno parte la riorganizzazione del Lazio

Sabina Fonte Mastrangelo è la presidente del Lazio. E lunedì sarà presentata la proposta di legge di riordino del settore

Il Faro on line – Una legge nazionale che distingua i professionisti dagli improvvisati, i tecnici del settore dai ciarlatani, con un obiettivo primario: tutelare la salute dei clienti. E’ la rivoluzione in atto nella jungla degli “estetisti”, nome dietro al quale si trovano sia dei veri e propri truffatori sia, al contrario, persone con anni di studi e impegno alle spalle. Proprio quest’ultimi hanno iniziato una battaglia per sgombrare il campo dagli equivoci, ed hanno trovato il supporto di Antonio Mazzocchi (Pdl), questore alla Camera dei Deputati, che il prossimo 18 gennaio presenterà il testo della nuova legge dell'”Estetista professionale – onitotecnico” che andrà a sostituire la vecchia legge 1/90.
Ma cosa prevede la riforma che, va detto per onor di cronaca, si è formata grazie all’impegno di Confestetica Rimini? Lotta agli abusivi, come primo punto; poi un attestato universitario per poter esercitare e un Albo professionale che tuteli la categoria. Passi importanti, per un settore che non solo ha resistito all’avanzare della crisi globale ma è in continua espansione.

I punti critici
La richiesta di fare ordine nel settore nasce in un momento molto particolare per il mondo  dell’estetica costretto a fare i conti con le inchieste della magistratura. Indagini che toccano vari fronti. Ad esempio, da Torino, è partita ormai da tempo l’“offensiva” del sostituto procuratore Raffaele Guariniello, nei confronti dei centri estetici che utilizzano lampade abbronzanti accusate di emettere più raggi del dovuto, non rispettando le indicazioni del produttore, con il rischio di ustionare o danneggiare  la pelle del cliente. Inchieste che pur partendo da presupposti e circostanze diverse hanno in comune un unico denominatore che si può riassumere nell’insufficiente  preparazione di base degli operatori chiamati ad utilizzare queste sofisticate macchine. Parte proprio  da qui, cioè dalla necessità di un’adeguata e rinnovata formazione degli estetisti il progetto di legge di Confestetica, Camera dei deputati.

La dirigenza nazionale
Presidente nazionale e fondatrice di Confestetica è la dott.ssa Angelica Pippo (a sx nella foto).
“Serve una riforma – afferma Angelica Pippo – perché è giunto il momento di considerare gli estetisti non più “artigiani” ma “professionisti. E’ da questa distinzione, divenuta poi un’esigenza, che e nato e si e sviluppato l’intero progetto di Confestetica. Il progetto è ampio, ma lo scopo è unico e importante: la professionalizzazione in tutti i suoi aspetti, da quello legale a quello commerciale, della figura dell’estetista. Una figura professionale, oggi, ha innanzi tutto la legge che tutela il suo operato a fronte di eventuali professionisti abusivi. Esiste, infatti, l’art.348 c.p. che punisce l’esercizio abusivo della professione. Non esiste alcun  articolo né legge che punisca un lavoro artigiano abusivo, ecco perché non si riesce a far nulla contro i nostri pseudo colleghi che lavorano in casa”. Quello dell’abusivismo è un punto molto sentito dagli operatori professionali della Romagna costretti a fare i conti, oltre che con i clandestini della professione anche con la piaga dei massaggiatori free lance con gli occhi a mandorla che hanno iniziato a invadere le nostre spiagge, contro i quali nessuno ha, finora, mosso un dito.

Presidente regione Lazio
La presidente del Lazio è Sabina Fonte Mastrangelo, di Nettuno (a destra nella foto).
Perché hai deciso di fare il presidente regionale?
“E’ molto coinvolgente e credo nel progetto e nella filosofia di Confestetica. Sono quasi vent’anni che mi occupo di estetica, ma non mi ero mai sentita rappresentata prima d’ora. Confestetica mi sembra sposi bene i miei ideali di estetica e professionalità, non mi sento più un’artigiana da anni. Sono una professionista e questo mi soddisfa.”
Quali sono i tuoi ideali?
“Soprattutto la professionalità. Ho lavorato per molti anni con medici, ma non mi sentivo realizzata, proprio perché noi estetisti non eravamo considerati professionisti. Finalmente, con Confestetica, sorgiamo come vere professioniste, infatti usiamo metodiche
e macchinari di alta tecnologia. Al giorno d’oggi dobbiamo crescere, anche per tutelare la salute pubblica.”
Come ti stai organizzando per la tua presidenza?
“Sto scegliendo i candidati alla segreteria provinciale, ovvero coloro i quali mi coadiuveranno nella gestione della regione. In più, sto contattando i colleghi del Lazio, per diffondere le idee di Confestetica e raccogliere consensi.”
Come scegli i segretari?
“Cerco di capire per quale motivo hanno deciso di candidarsi, cosa si aspettano, secondividono la filosofia di Confestetica e quanto tempo hanno a disposizione per l’associazione, perché è un lavoro, contattare ed incontrare i colleghi e discutere con loro del nostro futuro.”

L’impegno di Mazzocchi in Parlamento
Antonio Mazzocchi (al centro nella foto), parlamentare del Popolo della Libertà e Presidente dei Cristiano Riformisti, ci spiega dalle righe della rivista ‘Punto Estetico’ il motivo che lo ha portato a farsi promotore di una apposita legge a tutela dell’intero settore estetico.
Onorevole, da dove nasce l’esigenza di portare avanti una legge per il popolo degli estetisti? Quando iniziammo a discutere di una regolamentazione dell’intero settore, in particolare con alcuni tecnici, ci accorgemmo ben presto che c’era una totale giungla legislativa che penalizzava chi vuole lavorare con professionalità e che magari si vede equiparato a chi ha seguito un corso virtuale in videocassetta. La regolamentazione non è un modo per creare ulteriore burocrazia ad un settore attualmente libero, ma intende più precisamente mettere un po’ d’ordine in un contesto senza regole precise. E a beneficiare  delle regole è sempre l’utente che merita un servizio di qualità e la serietà di un operatore professionale.
A proposito di professioni. Come cambierà il settore estetico dopo l’approvazione della sua proposta? Abbiamo messo in campo un testo di legge che recepisce, innanzi tutto, l’esigenza di dare una professionalità agli estetisti. Perché fin ora sono stati considerati come semplici artigiani. Ma l’estetista ha una caratteristica in più di un artigiano, perché ha tra le mani quel ‘prodotto’ speciale che è la salute del cliente.
Cosa avviene se uno strumento non è appositamente sterilizzato, lo possiamo immaginare con facilità. Per questo dobbiamo iniziare a parlare di professione estetista e non più di mestiere. Un miglioramento qualitativo di cui beneficerà, senza dubbio l’utente, ma anche l’operatore si troverà di fronte ad una riqualificazione oggettiva.
Nella sua proposta si parla di un Albo degli estetisti. Non è un controsenso parlare di albo, quando si sta discutendo di abrogarli? Se per albo dobbiamo intendere una casta  privilegiata, sono anche io per la chiusura immediata. Ma qui parliamo di un elenco di operatori che hanno seguito un percorso formativo puntuale e che danno delle garanzie ben precise di qualità del servizio. C’è da contrastare tutto l’enorme fenomeno dell’abusivismo, perché con la salute non si scherza e per questo vogliamo che ogni  cliente possa consultare su internet, l’elenco di tutti gli operatori accreditati che hanno tutte le carte in regola con la formazione. È una questione di trasparenza e responsabilità. È facile inventarsi un mestiere e aprire una bottega. Noi da legislatori,
abbiamo il dovere di garantire la professionalità degli operatori e soprattutto responsabilizzarli nel loro lavoro.