‘Ici e comparti: inaccettabili i tempi di risoluzione del problema’

15 gennaio 2010 | 23:29
Share0
‘Ici e comparti: inaccettabili i tempi di risoluzione del problema’

Russo D’Auria: ‘Le gabelle che arrivano da pagare mandano in bancarotta i proprietari’

Il Faro on line – “Quella che in primo momento era sembrata una opportunità per i figli dei bonificatori di aumentare, dopo anni di sacrifici, il valore della propria terra sia sta rivelando una manovra che rischia di mettere sul lastrico intere famiglie e di dare spazio agli speculatori che certo a Fiumicino non mancano”.
Il grido d’allarme è lanciato da Mario Russo D’Auria (nella foto), presidente dell’associazione di cittadini Progetto Futuro, e coinvolto in prima persona, come decine di abitanti di Fiumicino, sul ‘caso’ dei comparti, di quei terreni cioè che risultano edificabili dalle varianti al piano regolatore (e dunque con aliquota Ici alta) ma che per una questione di vincoli regionali non lo sono (e dunque sono invendibili). “Soldi – sostiene Russo – che sono stati chiesti ai cittadini anche con anni di arretrati. Le gabelle da pagare sono di decine di migliaia di euro, in virtù del fatto che ai proprietari di quei terreni viene chiesto il pagamento degli arretrati dal 2003 ad oggi, con le aliquote spettanti a chi ha un terreno edificabile. Così però non è, perché i vincoli non consentono di edificare proprio nulla, e dunque ci ritroviamo a pagare per un bene che in realtà non possediamo né possiamo vendere. E’ facile immaginare che chi non ha decine di migliaia di euro per poter pagare queste cifre venga avvicinato da qualcuno che, con poche lire, rileva il terreno e gli toglie il problema. Peccato però che gli toglie anche quella terra per cui molti bonificatori, padri e nonni delle famiglie oggi di Fiumicino, hanno pagato con il sudore e in alcuni casi anche con la vita. E che hanno pagato ancora, poi, con moneta sonante quando dopo la mezzadria furono venduti i lotti bonificati. Vite passate tra canneti, zanzare e serpi…. Ed oggi tutto questo va in fumo perché nessuno si prende la briga di mettersi al fianco dei piccoli proprietari e dare forza alle loro proteste”.
“Sono anni che ci dicono che i ritardi dipendono dalla Regione, ma ci chiediamo: perché nessuno dal Comune ha fatto barricate per difendere i nostri diritti di cittadini? Ma siamo sicuri poi che i ritardi siano tutti della Regione e non siano invece del Comune? Domande che presto avranno risposte – afferma Russo D’Auria – visto che la prossima settimana verrà fatta un’interpellanza formale in Consiglio per chiedere copia dell’invio della pianificazione alla Regione con data e protocollo. Allora vedremo chi è che sta affossano i piccoli proprietari di terreni di Fiumicino”.
“Non intendiamo chiedere favori – conclude Russo D’Auria – ma giustizia. Per questo faremo un’altra assemblea pubblica, e non riunioni carbonare a casa di questo o di quello come invece in questi tempi altri hanno pensato di fare. Il problema riguarda tutti, e tutti meritano risposte. Alla luce del sole e in fretta, se non si vuole ancora una volta uccidere un altro pezzo di storia di questa città”.