Rubano pellicce destinate a principesse arabe e le vendono al mercatino

24 gennaio 2010 | 00:22
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Rubano pellicce destinate a principesse arabe e le vendono al mercatino

Indagini incrociate tra la Polaria di Fiumicino e la Questura di Roma: denunciata coppia di napoletani

Il Faro on line – Pellicce di visone, cincillà, zibellino, di altissimo valore e destinate a sovrani, principi e principesse dei Paesi Arabi, erano vendute a un decimo del loro prezzo nel mercato rionale di Viale XVII Olimpiade a Roma. A scoprire e sequestrare la merce gli agenti della Questura dopo aver notato un grande assembramento di persone intorno ad una bancarella del mercato. A vendere le pellicce, il cui valore reale di vendita si aggirava dai 10.000 ai 15.000 euro, una coppia di commercianti, entrambi napoletani, A.R. di 45 anni e V. L. di 40, che non hanno saputo dare ai poliziotti alcuna giustificazione sulla provenienza di capi così costosi. Gli agenti hanno così eseguito diverse perquisizioni all’interno di alcuni immobili, tra cui abitazioni, depositi e box, nella disponibilità della coppia, scoprendo altro materiale di valore di provenienza illecita. Le indagini dei poliziotti del commissariato Villa Glori, si sono quindi intrecciate con quelle dei loro colleghi in servizio all’Ufficio di Polizia di Frontiera Roma-Fiumicino, poichè le pellicce erano state trafugate dalla spedizione di un noto atelier della capitale per i sovrani, principi e principesse dei Paesi Arabi.
Le indagini degli agenti della Polaria, erano scaturite in seguito alla denuncia di furto presentata dal destinatario della preziosa merce, che giunta a destinazione, presentava caratteristiche di peso sospette: l’intero carico era stato infatti rubato e le pellicce erano state sostituite con carta maleodorante, utilizzata per confezionare il pesce fresco e altri capi d’abbigliamento. I due coniugi accompagnati presso il commissariato Villa Glori, sono stati denunciati, mentre tutto il materiale, per un totale di 19 pellicce di alta fattura per un valore complessivo di circa 200.000 euro, è stato affidato ai legittimi proprietari.
Proseguono le indagini degli investigatori per individuare i complici della coppia e scoprire le modalità con cui la merce veniva asportata e poi sostituita.