Veltroni: ‘Attenzione, la mafia si insinua subdola nel tessuto economico’

24 gennaio 2010 | 00:30
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Veltroni: ‘Attenzione, la mafia si insinua subdola nel tessuto economico’

A Fiumicino il convegno organizzato da Onda Democratica

Il Faro on line – “Parlando di mafia spesso tornano alla mente i delitti e le stragi commesse nel passato. Questa analisi però è superficiale, la mafia uccide se l’omicidio è funzionale ad un qualche ritorno, altrimenti non lo fa e anzi si insinua in maniera subdola nel tessuto economico di un Paese”.
Così Walter Veltroni, membro della Commissione Parlamentare Antimafia, ha introdotto la sua analisi delle organizzazioni criminali che operano in Italia, durante il convegno organizzato dall’associazione Onda Democratica presso il centro congressi dell’hotel Cancelli Rossi, per fare un primo punto di situazione sul futuro prossimo di Fiumicino, che ha di fronte a sé grandi investimenti che potrebbero far gola alle associazioni mafiose.
“In Lombardia – ha proseguito Veltroni – la mafia riesce a gestire gran parte del movimento terra, fino allo smaltimento dei rifiuti. A Fondi è arrivata al mercato ortofrutticolo, questo rende bene l’idea di come le famiglie mafiose con il loro potere, riescono ad inserirsi nelle economie locali. Il Governo attuale sta facendo grandi regali alle mafie, sia con lo scudo fiscale, sia con la messa all’asta dei beni confiscati, invece di promuovere una cultura della legalità si avalla la tesi che il potere è un fine che legittima ogni mezzo”.
Se da un lato il Governo intende adottare misure che oscillano sul confine della legalità, tuttavia esistono misure che cercano di limitare i punti di accesso alle mafie. E’ un ispettore della Dia (che intende rimanere nell’anonimato) a raccontare le fasi di investigazione: “Nel Lazio ci siamo resi conto che le attività preventive sono le soluzioni più efficaci. Studiando il fenomeno cerchiamo di arginare l’espansione di possibili riciclaggi di denaro in imprese o attività commerciali, in zone dove si concentra maggiore ricchezza. La Dia detiene poteri specifici come la confisca dei beni e può intervenire negli appalti, grazie al lavoro di interforze all’interno delle prefetture. Si scandagliano le ditte che partecipano alle gare d’appalto per le grandi opere, scavando nel loro passato e si escludono quelle che hanno espliciti od occulti rapporti con organizzazioni mafiose. Fiumicino potrebbe essere un bersaglio facile per queste attività”.
A confermare questa ipotesi, interviene anche il consigliere regionale Enzo Foschi: “In un territorio dove si investirà più di un miliardo di euro la mafia potrebbe arrivare, ed è importante lanciare l’allarme ora su ciò che potrebbe accadere. In un comune dove la politica è debole è necessario intervenire tempestivamente, ad esempio monitorando le licenze. Il riciclaggio di denaro passa anche attraverso l’apertura e la chiusura di attività commerciali. Il tema della legalità deve essere il primo valore nella politica perché è sinonimo di democrazia e libertà”.
Si concentra su un territorio che ben conosce, Paolo Calicchio, capogruppo Pd: “Anche con piccoli gesti bisogna far capire da che parte si sta, evitando le ambiguità e gli affari che possono alimentare dubbi. La politica è troppo spesso forte con i deboli e debole con i forti, sostenendo il clientelarismo. Il nostro comune a mio avviso non è per ora oggetto di infiltrazioni mafiose, ma la buona politica potrebbe aiutarlo a rimanere sano”.
Attualmente Fiumicino risulta quindi essere un territorio pulito, seppur la nascita dei grandi centri commerciali ha portato ad alcune indagini su alcune attività, escludendo però l’ipotesi di vere e proprie infiltrazioni mafiose. Il convegno aveva quindi una valenza esplicativa su possibili scenari futuri. Il presidente dell’associazione Onda Democratica, Raffaele Megna ha precisato l’intento di questo incontro: “Il nostro vuole essere un punto di situazione su un argomento che ancora non ci ha toccato da vicino, ma il cui spettro potrebbe farsi avanti nei prossimi anni. La prima avvisaglia della presenza della mafia è la mancanza di legalità. Per prevenire e dimostrare quindi un profondo senso civico, vorremmo far aderire l’amministrazione alla rete dei Comuni Antimafia”.
Stefania Carlucci