Trasporto malati, un servizio ‘a singhiozzo’

31 gennaio 2010 | 21:48
Share0
Trasporto malati, un servizio ‘a singhiozzo’

Fiumicino – Protestano alcuni utenti impegnati nella riabilitazione

Il Faro on line – “Pretendiamo maggiore rispetto per noi pazienti. Siamo già in condizioni difficili, e se chiediamo aiuto al Comune è perché non ne possiamo fare a meno. Brutto dunque trovarsi lasciati per strada o peggio dimenticati”. A parlare è la signora Patrizia, una delle pazienti del Ri.Fi., l’istituto di rabilitazione fisioterapica di Fiumicino. Oggetto della protesta è il servizio di trasporto malati messo a disposizione dal Comune. “E’ capitato a me, ma è capitato anche a tante altre pazienti, di essere lasciate letteralmente per strada. Casi limite, certo, ma ci vuole una maggiore attenzione anche agli orari”. Ci spieghi meglio… “Vede, abbiamo degli orari nei quali dobbiamo farci trovare sotto casa per essere presi dal pullmino – racconta ancora Patrizia -. Sappiamo che il traffico può far arrivare un po’ in ritardo il mezzo, ma certo non può farlo tardare di oltre mezz’ora, perché altrimenti una volta arrivati al centro di fisioterapia non abbiamo il tempo per fare gli esercizi che già dobbiamo ripartire”. Troppi ritardi, dunque? “Anche troppi anticipi – prosegue Patrizia -. Se il pullmino ci porta troppo presto, diciamo per esempio alle 10,30, noi comunque dobbiamo aspettare il nostro turno, cioè – sempre per esempio – alle 11. Ma se ci vengono a prendere dopo un’ora, e cioè alle 11,30, noi non abbiamo potuto fare nulla. Cos’ confuso il servizio non serve a nulla, e spesso rtischia di… farci ammalare al freddo o sotto la pioggia”.
Per onor di cronaca va detto che altri pazienti non lamentano gli stessi disagi, e che dunque più che una protesta generalizzata si fa riferimento piuttosto a singoli casi, il che comunque non è giustificato per un servizio che dovrebbe alleviare e non aggravare situazioni già complicate. Maggiore precisione e maggiore puntualità, oltre ad una cortesia che in questi casi dovrebbe essere la norma, sarebbero ben accette. E’ quello che chiedono i pazienti al Comune, è quello che si aspettano i cittadini.
Gia.Pec.