Lo Fazio: ‘Ad Ardea scontro tra ex, serve rinnovamento’

Il Faro on line – “Nel Pd di Ardea si assiste ad una vicenda a dir poco imbarazzante, che ha il sapore dell’ennesimo conflitto tra ex Ds ed ex Margherita, e che dimostra il tentativo fallito di costruire una sintesi tra i partiti di provenienza, col rischio di vedere indebolita la proposta e l’azione politica del Pd in una città fiaccata dalla cattiva amministrazione della destra”. Lo afferma, in una nota, il Segretario organizzativo del Pd in Provincia di Roma Aurelio Lo Fazio (nella foto). “Siamo arrivati al paradosso in cui il circolo del Pd di Ardea diffida il consigliere comunale Antonino Abate dal parlare in nome e per conto del partito. Peccato – spiega Lo Fazio – che il consigliere Abate sia l’unico esponente eletto del Pd di Ardea, quindi capogruppo in Consiglio comunale, membro dell’Assemblea provinciale dal 2008, componente della Commissione di Garanzia provinciale, ed eletto alle ultime Primarie nell’Assemblea regionale. I responsabili del circolo in questione – aggiunge Lo Fazio –, per lo più di provenienza ex Ds, sono stati eletti nelle primarie cittadine di 2 anni fa e, poiché non si riusciva ad ottenere una maggioranza stabile dopo tanti e poco trasparenti tentativi di portare alla guida una minoranza, si decise di istituire un direttivo di 4 membri nell’attesa del Congresso comunale finora rimandato. La coordinatrice Giovannetti – continua -, oggi espressione della mozione Bersani, fu nominata in questa prospettiva, ma dopo le Primarie dello scorso novembre la responsabile del circolo ha ragionato in una logica di forte contrapposizione tra le componenti, non convocando più il vice coordinatore Lotierzo e contribuendo a dividere il Pd di Ardea. In questa logica – sottolinea l’esponente del Pd – tutte le decisioni sono state assunte in una condizione di perenne minoranza, convocando sempre e solo gli ex Ds, e lo stesso Presidente di circolo, Peppino Sarrecchia, non ha più partecipato alle riunioni del direttivo per protesta”. Secondo Lo Fazio “è necessario un ulteriore tentativo per ricomporre questa frattura e per strutturare un’opposizione forte alla Giunta Eufemi. Restiamo convinti che il Partito Democratico, per poter rappresentare i moderati e i riformisti, debba superare la logica delle vecchie appartenenze, strutturandosi come soggetto plurale, promuovendo il necessario rinnovamento della sua classe dirigente, e aprendo porte e finestre ai quei mondi vitali della nostra società che guardano con preoccupazione – conclude – alla conflittualità di un partito troppo concentrato su se stesso”.