All’arrembaggio della darsena

23 febbraio 2010 | 01:57
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All’arrembaggio della darsena

Fiumicino – La Cooperativa Porto di Traiano denuncia: ‘Qualcuno ci vuole togliere i posti barca’

Il Faro on line – “Siamo preoccupatissimi. Qualcuno sta approfittando del momento di stop provocato dai lavori in darsena per sottrarci quel lavoro che per noi è vitale” La cooperativa Porto di Traiano che fino ad oggi si è occupata dei servizi in darsena a Fiumicino sta in allarme. “Alcune associazioni locali – spiega il presidente della cooperativa, Claudio Salviani – hanno messo in atto un tentativo concreto di ottenere posti barca utilizzando l’escamotage di chiederli per i residenti, cioè facendoli passare per posti barca diciamo così ‘sociali’, mentre in realtà dietro ci sono persone non certo poco abbienti il cui scopo probabilmente è quello di prendersi il lavoro di manutenzione  e operatività in darsena, mettendo sul lastrico le nostre famiglie. Questo non lo possiamo accettare”.
Salviani parla a nome di tutte e dieci le famiglie che non solo non ricevono da mesi alcuno stipendio, essendo la darsena attualmente svuotata di imbarcazioni e dunque non potendo operare, ma che vedono seriamente messi a rischio i propri posti di lavoro.
“Fino ad oggi – prosegue Salviani – abbiamo riscontrato la grande attenzione e sensibilità sia dell’Autorità portuale sia del Comune di Fiumicino rispetto ai nostri problemi. Per questo stiamo pazientemente attendendo che finiscano i lavori di escavo per poi riprendere il nostro lavoro. Eravamo dunque tranquilli; ora però queste incursioni, che non esitiamo a definire opere di sciacallaggio, ci preoccupano non poco. Chiediamo alle istituzioni di starci vicino così come hanno fatto fino ad oggi, garantendo i posti di lavoro a chi onestamente, dal 1974, si adopera per lavorare in darsena con la massima correttezza”.
Ricordiamo che dei circa 180 porti barca esistenti in darsena, la metà circa sono destinati o al circolo velico o alle forze dell’ordine. Il lavoro vero per la cooperativa Porto di Traiano dunque si evidenzia in circa 80 porti barca. Se dovesse passare il principio per cui venissero concessi posti barca “sociali” a nuove associazioni, si arriverebbe praticamente a dimezzare il lavoro della cooperativa, col risultato di mandarla sul lastrico. E successivamente – a voler essere cattivi – a prendersi l’intera gestione una volta eliminato chi da decenni opera in darsena. Tra l’altro, nel nuovo porto turistico sono già previsti posti barca per residenti, e dunque non si vede la necessità ora di cambiare le condizioni in darsena. Chi si propone per prendere i posti barca  “sociali”  è in realtà ultrabenestante; è un po’ come un possidente immobiliare chiedesse anche la casa popolare….
“Non è una battaglia per avere un monopolio – conclude Salviani – è una battaglia per la sopravivenza”.