Pomezia: il ‘Piano colore’ a tutela della città

5 marzo 2010 | 00:35
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Pomezia: il ‘Piano colore’ a tutela della città

De Fusco: ‘Recuperare l’antico aspetto del centro storico ma anche armonizzare i nuovi insediamenti’

Il Faro on line – “Il Piano del Colore” contro il pericolo di trasformare i centri storici in agglomerati urbani senza identità, per conservare la memoria delle origini e dare conformità alle quinte architettoniche. Se ne è parlato a Palazzo Valentini, in occasione della presentazione del volume “Il Piano del Colore del Centro Storico di Pomezia”, con il Delegato alla Valorizzazione dei Centri Storici della Provincia di Roma, Giuseppe Lobefaro e i rappresentanti del comune pontino. Il testo scientifico – si legge nella nota – edito da Palombi e curato da Claudia Montano, affronta il tema del colore originario degli edifici della città di Pomezia, inaugurata nel 1939, con indagini stratigrafiche degli intonaci, studi critici, documenti di archivio, che svelano la cromia storica della città.
“Oggi più che mai – ha detto Giuseppe Lobefaro – i centri storici rappresentano la memoria collettiva e del costume ma la loro sopravvivenza è fortemente a rischio a causa di interventi, che in mancanza di una adeguata normativa di riferimento, attentano inconsapevolmente alla storia del patrimonio architettonico. La Provincia di Roma risponde con un’ampia programmazione per sensibilizzare le amministrazioni comunali. Consideriamo questo, l’inizio di un percorso di riflessione e sostegno agli enti locali che vorranno ripercorrere l’esperienza del Comune di Pomezia che ha già applicato il “Piano del colore” al suo regolamento edilizio.
“Con questo studio – afferma il sindaco di Pomezia Enrico De Fusco – abbiamo voluto recuperare l’antico aspetto del centro storico di Pomezia, ma anche armonizzare i nuovi insediamenti, poiché la città è in forte espansione. Apprezziamo perciò il supporto della Regione Lazio e della Provincia di Roma, a far sì che gli interventi mirino a interpretare la modernità e a conservare la tradizione degli scenari urbani”.  
Presenti all’iniziativa anche Mario Lolli Ghetti, Direttore regionale per i beni culturali del Lazio e il Professore di Progettazione architettonica e urbana della Sapienza di Roma Giuseppe Strappa, che nel suo intervento ha sottolineato l’importanza di non “musealizzare” i centri storici e di renderne leggibile il tessuto storico”.