‘Integrazione: inserire rappresentati stranieri nell’amministrazione’

12 marzo 2010 | 16:43
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‘Integrazione: inserire rappresentati stranieri nell’amministrazione’

Fiumicino – Assemblea pubblica dei Giovani democratici sul tema dell’immigrazione e del lavoro

Il Faro on line – “Le arance stanno marcendo”. Questo il titolo dell’assemblea pubblica organizzata dai Giovani democratici sullo stato attuale dell’integrazione degli immigrati sul nostro territorio. Le arance che marciscono sono quelle calabresi, abbandonate nei frutteti, dopo la fuga degli immigrati da Rosarno.

Marco Gabizon, responsabile immigrazione Giovani Democratici, sintetizza l’intento dell’iniziativa: “Vogliamo che emerga il valore degli immigrati come risorsa. L’Inps incassa annualmente 7 miliardi di euro per il lavoro svolto da stranieri in Italia, e questo è un dato che deve far riflettere. Nel nostro territorio inoltre, gli immigrati che lavorano nell’agricoltura e nell’edilizia sono un patrimonio dal quale non si può prescindere”.

Ne fa una questione di disinformazione, Alina Nistor, responsabile delle politiche di integrazione del Pd: “I mass media danno un’idea del tutto distorta dell’immigrato. Così senza una corretta informazione, gli italiani continuano a credere che le badanti e i muratori sono delinquenti, e gli immigrati rumeni tendono ad isolarsi. Senza confronto reale tra le diverse culture la situazione rimarrà sempre così”.

Rimane tuttavia realistica una lettura che vira verso un’intolleranza diffusa rispetto all’immigrato, generata da una profonda paura per il diverso. Per tentare di allontanare questo risentimento, il 1 marzo scorso è stata organizzata una manifestazione, che si è svolta in diversi Paesi, per dimostrare che senza gli immigrati anche i comparti produttivi possono risentirne. A tale proposito è intervenuto Sergio Gaudio, organizzatore della manifestazione “Un giorno senza immigrati”: “Lo scopo era quello di far pensare agli italiani che c’è necessità di ripensare le politiche sull’immigrazione. Gli immigrati contribuiscono al Pil per circa il 10%, e in Italia si continua a trattare il fenomeno con politiche di emergenza. I Cie, il pacchetto sicurezza e il permesso a punti, sono il frutto del medesimo problema. Le politiche sull’immigrazione andrebbero ridefinite sul piano del lavoro e degli alloggi”.

Tra i temi affrontati c’è quello dei respingimenti dei barconi di immigrati verso la Libia. Ne parla, con evidente amarezza, Khalid Chaouki, responsabile immigrazione Giovani Democratici e promotore della campagna nazionale “Stranieri di nome, italiani di fatto”: “Abbiamo pensato ad un’azione successiva al patto tra Italia e Libia, proprio per la generale indifferenza di quei giorni. Parole di sdegno ma nessuna azione concreta. Abbiamo scelto di dare un quadro realistico dell’immigrazione in Italia, e ciò che emerge è che in Italia ci sono 4 milioni di stranieri che lavorano in maniera onesta, e questo rende di fatto l’Italia un Paese multiculturale. Ci sono italiani autoctoni e nuovi italiani, soprattutto quelli di seconda generazione, che purtroppo vengono ancora percepiti come stranieri, ma non si sentono neanche più legati ai loro Paesi d’origine. Su questo dovremmo riflettere e dare sostegno e accoglienza a tutte queste persone”.

Da molti anni nel Comune di Roma sono presenti i consiglieri aggiuntivi e la consulta cittadina delle comunità straniere, della quale fa parte Lottin Marguerite: “Avevamo avuto dalla giunta di centrosinistra questa opportunità, che ora il nuovo sindaco sta tentando di delegittimare. E purtroppo questo sentimento di intolleranza si sente anche da parte di alcuni italiani, che continuano a guardare al problema con gli occhi di chi in realtà non lo vive sulla propria pelle. Un rapresentante all’interno dei consigli comunali è sicuramente un aiuto valido per far rispettare i nostri diritti”.

Luigi Giordano, segretario dei Giovani Democratici di Fiumicino, avalla e rilancia: “Abbiamo intenzione di pressare l’amministrazione comunale affinché all’interno si possano inserire dei rappresentanti stranieri”.
Raffaele Megna, responsabile Pd per il litorale, sottolinea invece l’importanza di portare avanti progetti concreti: “Su questo territorio la presenza di immigrati è diventata più massiccia, abbiamo problemi seri come il caporalato e gli affitti elevati. Iniziative come questa hanno senso se il lavoro proposto verrà poi messo in atto. La partecipazione degli immigrati rende questo sicuramente più fattibile”.

A concludere l’assemblea, l’onorevole Jean-Léonard Touadì, deputato Pd: “I respingimenti sono stati messi in atto contro persone che avevano diritto di richiedere asilo politico, e sono stati rispediti in Libia, Paese che non ha mai firmato alcun trattato per la tutela dei diritti umani. E per la convenzione diamo alla Libia 250 milioni di euro all’anno. Soldi che potrebbero essere destinati ad altre opere. Inoltre il Mar Mediterraneo si è trasformato negli anni in un enorme cimitero, si contano circa 14.000 morti tra il 1988 e il 2006, am di questo nessuno se ne occupa. Con l’Anci stiamo lavorando ad un Piano Asilo, ma dovremmo anhe ragionare su come cercare di riequilibrare i redditi. Purtroppo il Governo sta tentando invece di fare passi indietro rispetto all’integrazione, il piano sicurezza fa entrare il nostro Paese in un apartheid giuridico”.
Rispetto alla paura per il diverso Touadì, conclude con un celebre aforisma dello scrittore svizzero Max Frisch: “Volevamo delle braccia, sono arrivate delle persone”.
Stefania Carlucci