‘Parlare di sicurezza vuol dire prima di tutto certezza della pena’

25 marzo 2010 | 01:26
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‘Parlare di sicurezza vuol dire prima di tutto certezza della pena’

Gonnelli e De Vecchis: ‘In giro ci sono sempre gli stessi delinquenti’

Il Faro on line – “Che ci sia un problema di sicurezza a Fiumicino, sul litorale romano e più in generale in Italia, è sotto gli occhi di tutti; ma che tutto dipenda esclusivamente dalla carenza di organico e di mezzi delle forze dell’ordine è una visione falsata del problema. Il vero ‘vulnus’ del nostro sistema di vivere civile è la mancanza della certezza della pena”.
A parlare è il presidente del consiglio comunale di Fiumicino, Mauro Gonnelli (a destra nella foto), intervenuto sul tema della sicurezza dopo il ripetersi di episodi di microcriminalità sul territorio.
“Aumentare le forze dell’ordine è ovviamente un obiettivo da perseguire – prosegue Gonnelli – ma il vero problema è che con la situazione vigente oggi viene svilito il lavoro di mesi o anni delle forze dell’ordine impegnate a fare indagini per poi vedere che il giorno dopo stanno fuori. In questi giorni abbiamo visto la liberazione di pregiudicati per un vizio di forma, l’uscita dal carcere di coloro che si sono macchiati di omicidi, leggiamo che topi di appartamento vengono arrestati 30 volte in un anno, finoad arrivare al caso limite del borseggiatore arrestato 67 volte in 365 giorni. Così non va”

“Non aumenta la delinquenza – gli fa eco il consigliere William De Vecchis (a sinisstra nella foto) – ma l’impunità. I delinquenti, italiani e stranieri, girano tranquillamente a Fiumicino con l’aria di chi sa di non dover temere nulla. Stessa storia per i rom: il 99 per cento vive nell’illegalità, e non c’è bisogno di accurate indagini per saperlo.
Ritrovare la certezza della pena è una priorità, e ci attiveremo per questo. Oggi come oggi i cittadini hanno persino paura di denunciare, sapendo che tanto il delinquente anche se viene arrestati poche ore dopo sta di nuovo fuori, con il rischio di ritorsioni”.

“Aumentare le carceri, avere certezza delle detenzioni – prosegue ancora Gonnelli – è l’obiettivo da inseguire. L’Italia sta legalizzando l’illegalità, impedendo al sistema sociale di fondarsi sulla certezza della pena. Dobbiamo cambiare alla radice questo stato di cose, e ragionare successivamente sull’aumento degli organici che, ad oggi, non servirebbe. Maggiori arresti sarebbero seguiti da maggiori uscite il giorno successivo. Con i delinquenti sempre a farsi beffe dello Stato e i cittadini sempre più impauriti ed esasperati”.