Precariato, netturbini di Pomezia in protesta sotto al Comune

10 maggio 2010 | 23:54
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Precariato, netturbini di Pomezia in protesta sotto al Comune

Marcello Franceschetti: ‘Mi attiverò per verificare eventuali disparità di trattamento’

Il Faro on line – E’ stata una mattinata infuocata quella di oggi al
comune di Pomezia. Gli operatori ecologici del servizio di gestione
solidi urbani, attualmente in appalto all’Associazione Temporanea
d’Impresa Aimeri – Formula Ambiente, hanno chiesto un incontro immediato
con il Sindaco.
In sua assenza, gli operatori, sono stati
opportunamente ricevuti e ascoltati dal consigliere comunale Marcello
Franceschetti che, intervenendo in prima persona, ha smorzato sul
nascere l’ennesimo allarmismo generale. Una volta abbassati i toni, sono
cominciate a emergere una a una tutte le ragioni dei lavoratori; prima
fra tutte la precarietà. Con un contratto instabile (poiché a tempo
determinato) si sono visti nuovamente sospendere dal servizio.
“Tutto
questo è oramai insopportabile, non riusciamo a mettere più nulla nel
frigorifero di casa,  figuriamoci a pagare l’affitto”, ha urlato con
decisione l’operaio S.M. spiegando che proprio per questo è stato
costretto ultimamente a  traslocare. Completamente schieratosi dalla
parte dei lavoratori, il consigliere Marcello Franceschetti ha
affermato: “Per coloro che hanno maturato quei requisiti di legge atti
ad ottenere un contratto a tempo indeterminato, è giusto che questo
arrivi attraverso una stabilizzazione che è dovuta in rispetto a un
sacrosanto diritto”. Il Capogruppo di Pomezia Unita ha poi  aggiunto:
“Tutto questo, ancor più se quanto segnalatomi dai lavoratori dovesse
corrispondere al vero, cioè che, solo per alcuni operai della Aimeri,
sebbene assunti nello stesso periodo di altri, è stato possibile un
contratto a tempo indeterminato; in tal senso mi attiverò per verificare
eventuali disparità di trattamento”. Franceschetti ha poi incontrato il
Sindaco chiedendogli un suo diretto interessamento affinché cessino
“questi lunghi stop” che vedono in definitiva il lavoratore “sei mesi
l’anno disoccupato”.