‘Famiglie di Fiumicino abbandonate dal Comune’

25 maggio 2010 | 23:48
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‘Famiglie di Fiumicino abbandonate dal Comune’

La denuncia del Comitato genitori (CGSI). Nel mirino trasporto scolastico e asili

Il Faro on line – “L’amministrazione comunale di Fiumicino sta totalmente abbandonando le famiglie del territorio, non preoccupandosi dei bisogni reali della cittadinanza, ma soprattutto delle giovani coppie che sempre più  si trovano a dover fare i conti con lavori precari e a basso reddito, senza parlare della grave crisi attuale”. E’ il monito di Alessio Pecci, presidente del Cgsi che afferma: “Noi oggi ci troviamo a pagare continui aumenti su tutti i consumi di primaria importanza a livello nazionale con stipendi bassissimi e come se non bastasse il comune di Fiumicino aumenta le tasse proprio li dove dovrebbe aiutare, ma soprattutto aumenta le tasse dove è carente e ancora peggio dove sta facendo tagli netti”.
“Il trasporto scolastico – spiega – passato da comunale a privato nel 2009 aumenta del 25% quindi da 21 euro mensili si andrebbe a pagare 26,25  ben 5,25 euro mensili in più vuol dire 52,25 euro annui in più a bambino. Solo un anno fa ci era stato detto di non preoccuparsi perchè non sarebbe aumentato. Anche la mensa aumenta del 25%  e passa da  2 euro a 2,50 ben 11 euro in più al mese e 110 euro l’anno. Se uno sfortunato genitore che per motivi di lavoro è costretto ad adoperare il trasporto scolastico e in più a fare frequentare il tempo pomeridiano al figlio avrà un aumento annuo di 162,25 euro procapite”.

Per quanto riguarda gli asili nido “sono costosi già di loro ma l’amministrazione rincara la dose del 17% di aumento e non investe nulla per permettere ad un cittadino di poter mandare il proprio figlio a scuola e magari tenersi il lavoro” .
“Questo – conclude Pecci – è l’aiuto che il comune vuole dare alle famiglie tagli sui servizi, privatizzazioni, aumenti sulle fasce più deboli, non  parlando dell’ aumento più assurdo il 40% sulla tarsu,dove questa amministrazione in cinque anni ha decimato il servizio, allora che cosa paghiamo? A che scopo un aumento cosi  sostanzioso quando anche qui come le scuole si sono tagliati i servizi?”.