Indiano decapitato: arrestato anche il complice dell’omicida

24 giugno 2010 | 01:03
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Indiano decapitato: arrestato anche il complice dell’omicida

Ardea – Gaeta: ‘Dalle indagini è emersa la partecipazione di un secondo uomo che abbiamo individuato a Tor san Lorenzo’

Il Faro on line – Una vita ai margini, alcool e lavoro precario. Questo lo scenario nel quale è avvenuto l’omicidio di Hoshiar Sing decapitato a colpi d’ascia il 13 marzo nella casupola in cui viveva, sulla spiaggia di Tor San Lorenzo, ad Ardea. I carabinieri della Compagnia di Anzio, diretta dal maggiore Emanuele Gaeta, hanno arrestato il complice del suo presunto assassino. E’ un altro indiano Gijarat Singh di 29 anni, omonimo del primo arrestato che ha invece 38 anni ed è nel carcere di Velletri da marzo con l’accusa di omicidio volontario e occultamento di cadavere. Il complice è accusato di concorso.
“Malgrado avessimo arrestato in poche ore il presunto omicida – ha spiegato il maggiore Emanuele Gaeta – le indagini sono continuate sia per ritrovare la testa, che sembra sia stata gettata in mare anche se i sub non l’hanno potuta individuare, sia per precisare alcuni indizi. Così è emerso il ruolo di un complice, poi individuato in questo cittadino indiano 29enne che si accompagnava spesso con gli altri due e che probabilmente, si era allontanato subito dopo il fatto, rientrando in zona quando ha pensato che tutto era tranquillo”.
Precisata anche la dinamica di questo omicidio fra connazionali, tutti incensurati. “E’ stata un’esplosione di rabbia – ha detto il maggiore – derivante da una serie di situazioni pregresse per cui uno era oggetto di pesanti scherni da parte dell’ucciso. Quella sera, dopo l’ennesima lite, quando Hoshiar Singh si è messo a letto, l’altro che da tempo voleva vendicarsi ha impugnato l’ascia e lo ha colpito. Ma è difficile che sia riuscito da solo a compiere quell’omicidio e a trasportare il cadavere per 50 metri sulla spiaggia, senza una traccia di trascinamento. Doveva essere stato aiutato”.
(Foto Faraglia)