La trasferta portoghese dei Rutuli Cantores

24 luglio 2010 | 16:59
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La trasferta portoghese dei Rutuli Cantores

Il coro di Ardea in concerto a Lisbona e a Montemor O Novo

Il Faro on line – E’ stata una nuova bellissima esperienza quella che ha visto protagonista il coro Rutuli Cantores di Ardea dell’ennesima trasferta musicale all’estero, questa volta in terra lusitana. Il gruppo corale ardeatino è partito lo scorso 9 luglio per il Portogallo con volo diretto a Lisbona dove è stato accolto dai rappresentanti della Coral Sao Domingos di Montemor O Novo, grosso centro dell’Alentejo a pochi chilometri da Evora e dal suo Direttore, il M° Joao Luis Nabo. Immediata e reciproca la simpatia tra il coro italiano e quello portoghese che ha riservato agli ospiti un’accoglienza calorosissima e un’ospitalità semplicemente perfetta.
Nei tre giorni di permanenza a Montemor i cantori ardeatini, il loro direttore e gli accompagnatori al seguito sono stati piacevolmente coinvolti in un intenso ed interessante programma di soggiorno  dove hanno trovato posto, con un dosaggio perfettamente equilibrato, le visite guidate ai luoghi e monumenti di maggiore interesse (come lo stupendo centro storico di Evora, dichiarato patrimonio dell’Umanità

dall’Unesco), gli incontri ufficiali e i momenti conviviali oltre a due splendidi concerti che hanno visto il coro ardeatino destinatario di un convinto ed unanime apprezzamento da parte dell’attento pubblico presente.
Il primo concerto, al quale hanno preso parte entrambi i cori, ha avuto luogo sabato 10 luglio presso la chiesa sconsacrata del seicentesco Convento di Sao Domingos nel centro storico di Montemor a ridosso dell’antico castellare cinquecentesco che racchiudeva anticamente la città.
L’ottima acustica dell’edificio ecclesiale, interamente rivestito di bellissimi azulejos originali del XVI e XVII secolo, ha dato ancora più corpo e rotondità alla vocalità di entrambi i cori. Interamente “sacro” il programma del coro di Ardea che ha proposto brani di polifonia di grandi autori di epoca rinascimentale come Gastoldi, Sweelinck, Palestrina, Gallus, Viadana e di compositori contemporanei come Duruflé, Perosi, Caraba o il finlandese Klemetti. La Coral Sao Domingos ha eseguito un programma che presentava brani di autori del ‘500 da Certon a

Josquin a Pedro De Cristo per approdare poi a Schubert ed ai contemporanei come Christoph Dalitz, fino alla musica tradizionale portoghese, brasiliana e nord americana.La manifestazione corale era inserita nell’ambito del V Encontro Internacional de Coros di Montemor O

Novo  promosso annualmente dalla Coral Sao Domingos con il patrocinio della Municipalità di Montemor.
Al termine dell’applauditissimo concerto il tradizionale scambio di doni tra i due cori. All’incontro era presente anche il Presidente del Consiglio Comunale di Ardea Policarpo Volante che ha consegnato al coro ospitante oggetti di rappresentanza e pubblicazioni che documentano la storia ed il patrimonio storico artistico del comune rutulo.
Poi tutti insieme a festeggiare con un grande e vivace incontro conviviale presso l’aula magna della locale scuola media dove i cantori della Coral Sao Domingos hanno offerto agli ospiti italiani un saggio davvero molto apprezzato delle proprie capacità culinarie con una selezione di piatti tra i più tipici e caratteristici della cucina portoghese. E tra una portata e l’altra, accompagnate in abbondanza dall’ottimo vino alentejano, si alternavano i canti dell’uno e dell’altro coro che facevano da colonna sonora della serata, protraendosi fino a tarda notte.
Nella mattinata di domenica 11 la visita guidata al castello ed ai resti dell’antica Montemor sulla collina che sovrasta la città attuale, con splendida vista sull’intera regione dell’Alentejo e, dopo il pranzo, partenza per Lisbona.
Il concerto nella capitale era affidato esclusivamente ai Rutuli Cantores e si teneva in una sede di grande prestigio: il Palacio da Indipendencia a lato di Piazza Rossio in pieno centro. Lo storico edificio seicentesco, edificato dai Duchi De Almeida, ospita oggi la Società Storica dell’Indipendenza del Portogallo, importante istituzione culturale. In questa sede nel 1640 fu firmato il trattato che sanciva l’indipendenza del paese dalla Spagna. Il bellissmo salone centrale, con soffitto ligneo e arredi d’epoca, accoglie spesso eventi anche musicali. Il concerto del gruppo corale ardeatino era inserito anch’esso in un ciclo più vasto di “Concertos

Corais” curato dal Departemento de Musica da Sociedad Historica da Indipendencia. E sebbene l’orario pomeridiano e la quasi concomitante finale dei Mondiali di calcio destasse più di qualche perplessità tra i cantori circa la possibilità che alle 5 del pomeriggio qualcuno avesse voglia di ascoltare un concerto corale, alle 17, in perfetto orario, il concerto ha avuto inizio con la sala già piena di un pubblico qualificato e appassionato ed alla presenza di diversi italiani residenti a Lisbona.
Il programma del coro, stavolta interamente “profano”, era diviso in due parti. Nella prima molti brani di polifonia rinascimentale del tardo cinquecento a quattro e cinque voci con villanelle, canzonette e balletti dei più famosi autori italiani ed europei quali Adriano Banchieri e Giangiacomo Gastoldi, Orlando Di Lasso e Claudin de Sermisy, mentre la seconda parte proponeva composizioni di autori contemporanei come De Marzi, Caraba e Bardos.  Al termine, il lunghissimo appaluso finale del pubblico tutto in piedi e gli immancabili bis.
A conclusione del concerto il Presidente del Coro Danilo Silvetti ed il Direttore Costantino Savelloni ricevevano entrambi una targa ricordo della Sociedad Historica da Indipendencia de Portugal dal Consigliere Josè Alberto Eloy Costa Paulites insieme ai suoi complimenti ed al suo personale ringraziamento “Muito grato pela vossa belíssima actuaçáo”. A questo punto la compagine ardeatina si accingeva a raggiungere il proprio hotel di Lisbona in attesa della partenza nei giorni successivi, mentre il M° Joao Luis Nabo ed i suoi cantori facevano ritorno a

Montemor. Come sempre in questi casi, anche questa volta il momento dei saluti è stato il più toccante, consumato tra abbracci, scambi di indirizzi, tanta commozione e la promessa reciproca di rivedersi molto presto in Italia per tornare a cantare insieme. Un giorno qualcuno ha chiesto a un cantore del coro di Montemor “Podias viver sem o Coral de São Domingos”? (Potresti vivere senza il tuo coro?) E lui ha risposto: “Poder podia, mas não era a mesma coisa.” (Magari potrei anche, ma non sarebbe la stessa cosa). Il coro di Montemor ha stampato questa

frase sulle maglie realizzate in occasione del 23° anniversario della sua fondazione e tutti i suoi cantori le indossavano orgogliosamente nel corso del loro incontro con i Rutuli Cantores.  “Poder podia, mas não era a mesma coisa.”. Come si può non essere daccordo?
(Danilo Silvetti)