‘Necropoli di Porto abbandonata’

28 luglio 2010 | 15:39
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‘Necropoli di Porto abbandonata’

Fiumicino – Graux: ‘Beni archeologici a rischio. Ovunque rami, foglie e terriccio. Bisogna intervenire’

Il Faro on line – “Sul territorio del nostro Comune insistono alcune interessanti sopravvivenze archeologiche come i resti della città di Porto, il porto di Traiano con le sue numerose strutture e il Museo delle Navi romane ancora inspiegabilmente semichiuso”.

E’ la riflessione del capogruppo del Popolo della Libertà, Massimiliano Graux che mette in evidenza come, nella promozione turistica, ci sia anche una mancanza assoluta di segnaletica che possa indicare almeno la presenza del sito.

“Oggi la necropoli è sempre più dimenticata tanto che si è deciso di chiuderla al pubblico tranne che per due giorni al mese e comunque su prenotazione da richiedere ai funzionari di Ostia Antica e questo è veramente curioso che di fatto chiude ogni possibilità di allargarne la conoscenza a molti”.

“Eppure questa piccola città, perfettamente conservata, con le sue stradine, le sue piazzette, i suoi edifici ancora quasi tutti in piedi ed in più che buono stato di conservazione,con le sue epigrafi che dopo 1800 anni ancora ci parlano dei nostri antenati romani, meriterebbe una sorte migliore. Purtroppo – afferma Graux – dopo il sopraluogo di un nostro archeologo mi è stato segnalato un preoccupante stato di abbandono del sito”.

“La bella strada romana che divide in due parti la necropoli,  come una sorta di decumano, è oramai quasi invisibile coperta da uno spesso strato di erbacce secche, aghi di pino, sabbia e terriccio; le tombe completamente invase dalle erbacce che in alcuni casi hanno assunto le proporzioni di alberelli (sulla sommità di un muro è cresciuto un fico che già sta scalzando una fila di mattoni che presto cadranno a terra). Molte epigrafi risultano spaccate altre asportate (spero ricoverate presso il Museo). La vegetazione ha aggredito le aperture delle porte di accesso alle tombe così come le finestrelle di aereazione. Cumuli di rami probabilmente caduti per il vento sono stati accumulati ai bordi della bella strada antica che in antico si chiamava Via Flavia. Anche i pochi mosaici sopravvissuti sono oramai quasi illeggibili perché aggrediti da muffe, da muschi e da erbacce che stanno facendo saltare vie le tessere che li compongono. Stessa sorte di degrado è toccata ai cartelli didattici disseminati lungo tutto il percorso, oramai completamente illeggibili”.

“Dobbiamo, e questo è un segnale preoccupante, preoccuparci sicuramente del nostro presente, ma anche del nostro passato, della nostra storia e difenderla con tutte le nostre forze.  Sarà mia cura – conclude il capogruppo – segnalare al nostro Assessore alla Cultura che possa farsi carico alla segnalazione alla sopraintendenza e al Ministero preposto e contestualmente di farsi promotore, visto che la delega al Turismo è ancora vagante, di spingere il suo assessorato a far aprire e far conoscere questo importante sito archeologico anche al nostro territorio”.