Terreni ‘potenzialmente edificabili’: è ora di fare chiarezza

2 agosto 2010 | 03:40
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Terreni ‘potenzialmente edificabili’: è ora di fare chiarezza

Russo D’Auria interviene sul tema dei B4a: ‘Stiamo aggregando le persone coinvolte e l’azione legale è già partita’

Il Faro on line – Non si ferma, ed anzi si intensifica, la battaglia che l’associazione Progetto Futuro sta portando avanti sul tema dei cosiddetti B4A, ossia dell’aliquota Ici che molti cittadini sono costretti a pagare su terreni “potenzialmente edificabili” ma di fatto bloccati dai vincoli imposti dalla Regione.
“Abbiamo avuto qualche primo incontro, per ora interlocutorio, con l’Amministrazione comunale; ma è chiaro che stiamo andando avanti con le procedure legali”. A sottolinearlo è Mario Russo D’Auria (nella foto), presidente dell’associazione Progetto Futuro. “Ciò che più ci ha dato fastidio – prosegue – è stato nei mesi passati l’atteggiamento del Comune che affermava di aver inviato i progetti per l’assegnazione delle aree edificabili e delle relative aliquote alla Regione, mentre invece tutto era ancora sepolto nei cassetti di via Portuense, proprio in Comune”.
“Molti cittadini – prosegue Russo D’Auria – alcuni anche provenienti da altre associazioni, si sono avvicinati a noi per proseguire insieme questa battaglia; qualcuno ha già dato delega al nostro legale. Non è possibile pensare di pagare l’Ici su terreni “potenzialmente edificabili” e poi non poter né vendere né costruire. Nè, se vogliamo, piantarci delle coltivazioni, visto che non si sa se quei terreni saranno o meno sfruttabili sotto il profilo edilizio”.
“Fiumicino, e in particolare l’Isola Sacra – conclude Russo D’Auria – sono nate grazie agli sforzi dei nostri genitori che hanno tolto le gramigne in mezzo alle serpi, che hanno sudato e faticato fino a prendersi la malaria. Oggi nessuno può permettersi di trattare come numeri persone che hanno dato il sangue per questa terra. Questo vale per i nostri solerti esponenti comunali che evidentemente, viste le lungaggini burocratiche, il lassismo e la carenza di dialogo, non nutronio alcun rispetto per gli antenati di questa città; ma vale anche per tutti coloro che insistono nel dire – quasi con una punta di soddisfazione – che quei terreni furono pagati poco e che ora se c’è qualche problema non è un fatto poi così grave. A questi voglio ricordare che i terreni furono forse pagati poco in termini monetari, ma tantissimo in termini di sacrifici e, qualche volta, persino in termini di vite umane”.