‘Guerra’ catastale tra Ardea e Pomezia

22 agosto 2010 | 23:53
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‘Guerra’ catastale tra Ardea e Pomezia

Il Presidente del Consiglio comunale rutulo non firma la delibera su un terreno

Il Faro on line – Volante Policarpo, presidente del consiglio comunale, non ha firmato la delibera per far accorpare catastalmente un appezzamento di terreno situato nel comune di Ardea al Fg. 39 aggiornato al luglio 2010 al patrimonio comunale. Il terreno pomo della discordia tra le amministrazioni di Pomezia ed Ardea è quello che sta al confine tra la Pontina Vecchia ed il fiume (nella foto la cartografia) terreno sui quali  sono stati edificati diversi mega complessi immobiliari con tanto di permesso a costruire da parte del comune di Pomezia. Diatriba che certamente sfocerà in tribunale oltre che alla Corte dei Conti per non aver Ardea tutelato i redditi provenienti da quei terreni. Il presidente Volante grida allo scandalo. Uno “scandalo” che ben altri del comune di Ardea avrebbero dovuto prima di lui vedere non essendosi accorti che i manufatti in questione venivano costruiti su terreni inseriti nelle mappe catastali al territorio del comune di Ardea. Come può essere avvenuto la “svista”? Catastalmente i terreni sia di Pomezia che di Ardea sono tutti censiti al nuovo catasto terreni nel comune di Pomezia mentre i manufatti edificati regolari o abusivi del comune di Ardea sono censiti come si dice catastalmente all’urbano, come è giusto  nel comune di Ardea. L’”equivoco” è stato presentare al comune di Pomezia (certamente in buona fede) domanda di permesso a costruire portando la visura catastale del terreno come comune di Pomezia quando il Fg. 39 è del comune di Ardea. Nessuno ha visto nulla nessuno dei tecnici dei due comuni hanno controllato e il proprietario una società noto esponente pometino ha potuto edificare. L’alta professionalità tecnica e l’ottima conoscenza del territorio hanno permesso al presidente del consiglio ardeatino di individuare il problema.
Quindi, risultando valida la tesi del presidente del consiglio rutulo, i complessi immobiliari costruiti sui terreni ricadenti nel Fg. 39 insistendo nel comune di Ardea, e non avendo l’ufficio urbanistica del comune di Ardea autorizzato alcuna costruzione, queste risulterebbero per Ardea abusive e quindi soggette ad essere dichiarate costruzioni abusive e trascritte al patrimonio comune e con esso il terreno circostante in misura dieci volte la superficie coperta abusivamente. In passato la costruzione del tristemente noto complesso immobiliare delle Salsare per una “svista” fu fatta su un’area archeologica in quanto il diniego delle belle arti arrivò per sbaglio al comune di Pomezia quando già da anni era divenuta Ardea comune autonomo. Sbagliare è umano ma perseverare…
Luigi Centore