‘Terreno, conteso, si avvii un procedimento’

25 agosto 2010 | 15:54
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‘Terreno, conteso, si avvii un procedimento’

Dopo l’intervento di politici e associazioni ad alzare la voce sono i cittadini

Il Faro on line – Dopo il grido di allarme del presidente del consiglio comunale Policarpo Volante (nella foto), già diverse associazioni ardeatine ed altrettanti cittadini, si chiedono che si avvii un procedimento da parte del comune, magari dando incarico alla Polizia Municipale. Ormai sono tanti i cittadini,  associazioni e partiti che si stanno chiedendo cosa sta facendo il neo assessore al patrimonio tra l’altro di professione avvocato. “Ha avvisato questi la Guardia di Finanza trattandosi di presunti distorsioni di mancati introiti?” E’ quanto si domandano i rappresentanti dell’associazine Civiltà che in un suo comunicato solleva tante perplessità sulla questione. “Sarebbe ora che i responsabili dell’amministrazione non solo ardeatina ma anche pometina chiarissero, intanto la planimetria catastale allegata al decreto del Presidente della Repubblica inviata nel gennaio del 1971 è attualmente introvabile”.

“Del resto ad Ardea – proseguono – sono tanti i terreni lasciati dai lottizzatori per standard urbanistici usucapiti, altrettanti sono quelli venduti dal comune di Ardea come relitti anche se intestati “comune di Pomezia per la comunità di Ardea”, e non trascritti al patrimonio comunale di Ardea, forse, solo per favorire il rilascio dei permessi a costruire in sanatoria? Misteri che come spiega nel comunicato l’associazione Civiltà che “in presenza di evidenze, l’azione penale è obbligatoria”. Interessante l’argomento delle particelle “adottate” dal Comune di Pomezia segnalate dal Presidente del Consiglio comunale esperto del settore edilizio locale. A nostro sommesso parere sembrerebbe un pò tardivo l’intervento e ha più il sapore di un avviso ..’a suocera affinché nuora comprenda’ , oppure diciamo… ‘una svista’ di molti tecnici, ad iniziare da chi ha accatastato il bene a chi ha rilasciato attestati urbanistici”.

“Ma al dunque, se l’Autorità locale in persona del Presidente del Consiglio, dichiara che esistono immobili su terreno comunale “non muniti di licenza del Comune dalla stessa rappresentato”, dobbiamo ritenere di essere in presenza di reato edilizio. E non basta; se abusivi sono gli immobili, saranno illegittime anche tutte le licenze e autorizzazioni conseguenti? Ma allora, la società SIPA a suo tempo incaricata di reperire gli evasori, fece la sua segnalazione? Esiste una scheda dettagliata?  Ed il Comando dei Vigili Urbani, gerarchicamente di fatto incaricato e pubblicamente informato, cosa ha fatto in relazione al presunto abuso denunziato dal Presidente del Consiglio? La planimetria allegata al Decreto Presidenziale non sembra lasciare dubbi, anche con la tombatura del fosso. Considerato che il Comune di Ardea, stando ai quotidiani, intende reprimere ogni reato, non abbiamo dubbi sulla celerità delle giuste azioni repressive previste dalla legge”.

“Il singolare caso non ha soltanto una conseguenza in ambito  urbanistico, bensì riporta alla memoria il concetto di ‘mancato introito’, ovvero, le somme che l’Ente avrebbe dovuto incassare in termini di oneri concessori (anche in termini patrimoniali ), che di fatto mancano all’appello. Nel recente passato abbiamo suggerito di verificare se le somme citate in Bilancio di oneri incassati, corrispondono a quelle dichiarate. Si tratta di informare i cittadini tramite due tabelle, una sulle somme realmente incassate, l’altra su quelle dichiarate. Non ci sembra molto, anche perchè su ogni autorizzazione o concessione, sono riportate “entità” e singoli importi. Quanto al concetto di “parcelle”, abbiamo attivato una ricerca su atti di alcuni ordini professionali, tali da consentire una comparazione corretta tra prestazioni professionali rese per l’Ente Pubblico. Vorremmo offrire al cittadino una mappatura “esatta” di quanto costano all’utente talune prestazioni professionali, comparandole alle diverse attività svolte. Insomma, se una prestazione pagata direttamente dal privato costa  n euro, la medesima, però pagata per delega dall’Ente Pubblico, dovrebbe costare la stessa somma. Anche se si sente dire il contrario, ed in questo caso sarebbe grave, amiamo pensare che trattasi solo di chiacchiere. Pubblicheremo – concludono – quanto la legge consente permettendo ai cittadini di conoscere a chi vanno i ns soldi per quali servizi. Affinché i cittadini continuino a sentirsi tutelati, ricordiamo sempre che in presenza di evidenze, l’azione penale è obbligatoria”.
Luigi Centore